Sono riusciti ad arrivare al bivacco Vallot gli alpinisti bloccati sul Monte Bianco

Guidati telefonicamente dall’operatore del Soccorso Alpino Valdostano, i tre hanno raggiunto la capanna attorno alle 4 di stamane. Avevano lanciato l’allarme nella serata di ieri, fermi sulla cresta dell’Innominata, a 4.700 metri.
Cronaca

Sono riusciti a raggiungere il bivacco Vallot i tre alpinisti che, nella serata di ieri, sabato 2 ottobre, avevano lanciato l’allarme perché bloccati sulla cresta dell’Innominata, a 4.700 metri sul Monte Bianco, con uno di loro in ipotermia. Il Soccorso Alpino Valdostano, attraverso l’operatore della centrale unica, è rimasto in contatto con il gruppo durante la notte, indicandogli con precisione il percorso da seguire.

I tre hanno dovuto salire in vetta al “Tetto d’Europa” e poi riscendere fino al bivacco (a 4.362 metri), dove sono arrivati attorno alle 4 di notte. Nel corso della mattinata hanno recuperato le forze e hanno riferito di essere in buone condizioni fisiche. Hanno quindi deciso di scendere in autonomia lungo il versante francese, in contatto con il soccorso francese per eventuali necessità in fase di rientro.

La richiesta di soccorso era arrivata attorno alle 20.30 di sabato. Impossibile, per il punto in cui si trovavano, tentare un intervento con squadre di terra. Impercorribile anche, sentito il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix, autorizzato al volo notturno, la missione in elicottero, a causa del maltempo sul versante francese del massiccio. Il Sav e il medico del 118 avevano quindi continuato a chiamarli, per sincerarsi delle loro condizioni, ma alcuni tentativi non avevano ricevuto risposta.

Riusciti a stabilire un contatto, il tecnico del soccorso ha spiegato loro il percorso per il bivacco, fornendo – attraverso le chiamate susseguitesi nel corso della notte – il supporto che ha consentito ai tre di mettersi in movimento per contrastare gli effetti delle basse temperature (restare fermi avrebbe peggiorato la situazione) e orientarsi nella giusta direzione, nonostante le condizioni meteo critiche e l’itinerario non semplice.

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