Tutti a terra prima del Natale. Proprio così, l’importante operazione iniziata verso le 16.30, per soccorrere i 157 passeggeri a bordo della telecabina tra Plan Maison (2550 metri) e Cime Bianche Laghi (2800), nel comprensorio di Cervinia (Valtournenche), rimasta bloccata a causa di forti raffiche di vento, si è conclusa verso le 23.30. Salvo una bimba di sette anni portata precauzionalmente in ospedale causa febbre, tutti gli sciatori calati dalle venticinque cabine rimaste ferme (da dodici posti l’una), aiutati dalla tenuta invernale e dalle temperature più elevate della media stagionale (in serata si registravano zero gradi), non hanno patito oltremodo i colpi del freddo e sono generalmente in buone condizioni fisiche.
L’allarme era scattato alle 16, dopo che delle burrascose folate di vento dal nord avevano iniziato a spazzare la Valle, comprese le vie del capoluogo regionale, creando qualche disagio ai numerosi presenti numerosi turisti in occasione della vigilia di Natale. In quota, però, le conseguenze sono state diverse. L’impianto, che copre un dislivello di poco meno di 300 metri per arrivare al punto in cui poi parte la funivia per Plateau Rosa, si è fermato (su Twitter, la società di gestione ha scritto “per un guasto”) e alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto le “cabine vuote inclinarsi quasi a 45 gradi”, sotto le spinte delle raffiche.
Proprio le condizioni meteo, con la persistenza del fenomeno, hanno reso inizialmente impossibile l’uso dell’elicottero per trarre in salvo gli sciatori sospesi: troppo pericoloso per il velivolo avvicinarsi alle funi. La macchina dei soccorsi – coordinata dalla Protezione civile della Valle d’Aosta e, localmente, dal sindaco di Valtournenche, Deborah Camaschella – si è quindi messa in moto raggruppando guide del soccorso alpino e della Guardia di finanza, provenienti da tutta la regione, che hanno iniziato l’evacuazione raggiungendo la linea dai piloni e intervenendo su ogni singola cabina per calare a terra gli occupanti.
Seguendo le “procedure collaudate”, una volta sbarcati, i passeggeri venivano trasferiti, con un gatto delle nevi, alla stazione di Plan Maison (ove era stato allestito un punto per offrire loro cibo e generi di primo conforto) e poi al Breuil, per essere, se necessario, visitati dal sistema del soccorso sanitario 118, presente con tre ambulanze, cinque medici e con il Nucleo psicologi dell’emergenza, ma non si sono riscontrati casi di rilievo da questo punto di vista. Al lavoro anche (l’intera operazione ha mobilitato una sessantina di soccorritori), i Vigili del fuoco (con il “gruppo fari” per l’illuminazione), il Corpo Forestale Valdostano, la Croce Rossa Italiana, diversi volontari di protezione civile, il personale delle funivie di Breil-Cervinia e le forze dell’ordine.
Attorno alle 19.25, approfittando di un calo dell’intensità del vento, un elicottero di “Air Zermatt”, abilitato al volo notturno, si è unito alle operazioni, in una logica di cooperazione transfrontaliera tra gli enti di soccorso attivi sui due versanti della montagna interessata dall’emergenza, come si era già visto nell’incidente in cui – l’8 settembre scorso – oltre 100 passeggeri della cabinovia francese “Panoramique Mont-Blanc” erano rimasti bloccati a 3400 metri di quota, quando le squadre valdostane avevano risposto alla richiesta di aiuto del sistema francese dell’emergenza.
A quel punto, secondo gli aggiornamenti diffusi dal gestore degli impianti a fune, rimanevano ancora da evacuare sei cabine, tra le quali alcune ferme nel punto più alto dell’intera linea. Le operazioni hanno presentato qualche complessità in più, soprattutto per lo spostamento delle persone una volta a terra, ma si sono concluse senza problemi. In tutto, l’evacuazione ha richiesto quindi poco meno di sette ore. Una vigilia di Natale che numerosi degli sciatori saliti oggi a Cervinia ricorderanno a lungo e che ha costituito un “banco di prova” reale per il sistema di soccorso, che sul finir dell’estate aveva provato (in un’esercitazione su una seggiovia a Pila) proprio alcune delle manovre di evacuazione servite oggi a riportare a terra i 157 passeggeri. Un test che è sicuramente tra gli elementi che consentono a Silvano Meroi, capo della Protezione civile valdostana, di affermare che l’intervento di oggi ha “dimostrato la forte sinergia tra tutte le componenti del sistema regionale e le forze dell’ordine”.