Andrea Poggi, 44 anni, residente a Milano è morto travolto da una valanga, staccatasi attorno alle 13.45 di oggi, domenica 3 febbraio, sotto la punta Oilletta (nel comune di Saint-Pierre), a circa 2.500 metri di quota dove stava facendo scialpinismo.
Illesi i due compagni che erano con lui, trasportati in aeroporto dall’elisoccorso, dove hanno ricevuto supporto psicologico. A breve, saranno sentiti dal Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Entrèves, competente per la ricostruzione dell’accaduto.
Scattato l’allarme, la zona è stata raggiunta da tecnici specializzati del Soccorso Alpino Valdostano e unità cinofile. La scarsa visibilità, unita al forte vento che soffia in quota, ha obbligato l’elicottero “Sierra Alfa 1” a sbarcarli a valle del distacco.
Chiuse le operazioni di ricerca, con l’individuazione dei superstiti e del corpo della vittima, sul luogo sono intervenute anche le Fiamme gialle del Sagf, per le operazioni di identificazione e riconoscimento. La salma di Andrea Poggi è stata composta nella camera mortuaria di Courmayeur, dove viene sottoposta all’esame del medico legale.
Per oggi, il pericolo valanghe era classificato dal bollettino regionale come “3-marcato” (su 5), su tutta la Valle, con condizioni comunque “molto diverse a seconda delle zone”. Sul versante settentrionale, quello della zona dell’incidente, il rischio era individuato nel “vento moderato/forte da nord”, che “trova molta neve soffice da trasportare” (viste le precipitazioni abbondanti tra giovedì e ieri), favorendo così la formazione rapida di “grandi e estesi accumuli”.
Dai primi riscontri dei soccorritori, la valanga è caduta per circa 200 metri e l’ipotesi al momento maggiormente accreditata quale causa del distacco è proprio la rottura di una “placca di neve” spostata dalle correnti in quota.