Dopo Brusson anche Valtournenche potrebbe chiedere lo stato di calamità naturale. "Abbiamo iniziato a parlarne" dice il primo cittadino Deborah Camaschella. Il giorno dopo il violento nubifragio – "una bomba d'acqua impressionante" – ai piedi del Cervino è iniziata la conta dei danni.
"Abbiamo 30mila metri cubi di materiale un po' ovunque" racconta il sindaco. "Il materiale si è riservato giù verso il golf e verso la cava. Al momento non piove ma lo zero termico è molto alto e quindi continua a colare materiale.".
I danni maggiori per ora sono registrati alla cava Cappelletti e alla pesca sportiva. "Qui abbiamo 10mila metri cubi che isolano la struttura che difficilmente potrà continuare a lavorare durante l'estate". A Perrère il torrente è uscito dal proprio alveo spostandosi di 150 metri. "Le fognature sono intasate un po' ovunque" prosegue il sindaco.
In 52 fra turisti e residenti ieri sera sono stati evacuati dalle proprie case. "I turisti sono stati sistemati in albergo mentre i residenti hanno trovato alloggio presso amici e parenti. Stiamo monitorando la situazione con la Protezione civile e la Regione per capire se e quando potranno rientrare nelle proprie case".
Lunedì scorso il campeggio estivo di un oratorio milanese era stato evacuato. "Lì vicino si sono riversati altri 10/15metri cubi di materiale. Altri danni sono segnalati alle strutture di Eaux Valdotains".
Al lavoro sulle zone colpite ci sono i vigili del fuoco, la protezione civile, gli uomini del soccorso alpino valdostano, la polizia locale e gli alpini.