Fabio Chiavazza, l’ex capo ufficio tecnico del comune di Valtournenche, è uscito dal carcere, ma non tornerà al lavoro. L’amministrazione guidata da Jean-Antoine Maquignaz, con una delibera adottata la settimana scorsa dalla Giunta, ha stabilito di prolungare “sino alla sentenza definitiva” la sospensione dal servizio del geometra. Il provvedimento iniziale era stato disposto il 30 novembre scorso, a pochi giorni dall’arresto del funzionario scattato (il 23) nell’ambito dell’indagine dei Carabinieri “Do Ut Des”, su episodi di corruzione all’ombra del Cervino.
Il prolungamento, si legge nell’atto, consegue alle valutazioni sul “ruolo ricoperto dal dipendente” e sulla “gravità dei reati attualmente contestati allo stesso, relativi a fatti commessi in servizio che, qualora definitivamente accertati, potrebbero comportare, in ipotesi la sanzione disciplinare del licenziamento”. La Giunta ha inoltre considerato “la risonanza e il pregiudizio che detti reati possono determinare sull’attività dell’ente nel caso di permanenza in servizio del dipendente”.
Per il periodo di sospensione cautelare facoltativa, a Chiavazza sarà riconosciuta “un’indennità pari al 50 per cento della retribuzione fissa mensile”. Al 49enne di Cuneo, residente a Challand-Saint-Victor, il pm Luca Ceccanti, nella chiusura delle indagini notificata da poco ai diciotto indagati, contesta le ipotesi di corruzione, concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d’ufficio e violazione delle norme in materia di edilizia. Secondo gli inquirenti, Chiavazza era il “pivot” del sistema corruttivo in essere nella Valtournenche, in grado di “addomesticare” gare d’appalto.