In Valle d’Aosta, comparando i dati dei mesi da gennaio a settembre del 2019 e di quest’anno, si registra una flessione dei principali “reati spia” della violenza di genere perseguiti dalle forze dell’ordine. A comunicarlo è la Questura di Aosta, rilanciando il contenuto della pubblicazione realizzata dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, che ricorre oggi, mercoledì 25 novembre.
Nel dettaglio, nella nostra regione non sono stati consumati omicidi volontari, mentre le violenze sessuali sono passate da 13 dei primi nove mesi dell’anno scorso a 4 dello stesso periodo del 2020 e gli atti persecutori, nel medesimo arco di tempo, sono in calo da 17 a 16 casi. La sola fattispecie di reato che ha mostrato un trend diverso dalla diminuzione è quella relativa ai maltrattamenti contro familiari e conviventi, aumentati sinora di un caso rispetto all’anno prima, cioè da 14 a 15.
Numeri che vengono divulgati, si legge in una nota, con l’obiettivo “di fornire un’analisi specifica dei dati disponibili provenienti da tutte le forze di polizia ad un anno dall’entrata in vigore, avvenuta nell’agosto 2019” del “Codice Rosso”, la normativa “che ha introdotto nuovi reati e ha perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”. Al riguardo, il Dipartimento della Pubblica sicurezza ha realizzato un video illustrativo e raccolto in un testo sul suo sito i dati a livello nazionale.
“La violenza di genere – ha dichiarato il Capo della Polizia, Franco Gabrielli – è un crimine odioso che trova il proprio humus nella discriminazione, nella negazione della ragione e del rispetto. Una problematica di civiltà che, prima ancora di un’azione di polizia, richiede una crescita culturale. È una tematica complessa che rimanda ad un impegno corale. Gli esperti parlano di approccio olistico, capace di coinvolgere tutti gli attori sociali, dalle Istituzioni, alla scuola, alla famiglia”.