A “Les lieux du Patois” il Premio letterario “René Willien”
E’ la Tipografia valdostana con l’opera “Les lieux du patois” a guadagnarsi quest’anno il primo premio del concorso letterario “René Willien – Région autonome Vallée d’Aoste” giunto alla sua 17esima edizione e istituito dalla Presidenza della Giunta e dall’Assessorato regionale alla Cultura con la collaborazione del Centro culturale René Willien di St. Nicolas, per rendere omaggio alla memoria di René Willien, scrittore in lingua francoprovenzale, e per incoraggiare la realizzazione di nuovi progetti editoriali di interesse storico, culturale, sociale geografico ed etnografico sulla Valle d’Aosta.
Nella motivazione che premia l’opera scritta da Alexis Bétemps, Raymond Vautherin, Moreno Vignolini, con le immagini del fotografo Andrea Alborno, e catalogo dell’omonima esposizione, si legge “Questa celebrazione riuscita di lingue popolari valdostane spinge l’ammirazione del lettore per la qualità dei testi e per la felice alleanza tra tradizione e modernità, garanzia di continuità e rafforzamento dell’animo valdostano”. La consegna dei riconoscimenti è avvenuta martedì 29 marzo nel salone di Palazzo regionale ad Aosta ad opera del Presidente della Regione Augusto Rollandin e dell’Assessore alla Cultura, Laurent Viérin.
Il secondo premio è andato alla Tipografia Duc per l’opera “Saint-Christophe” redatta sotto la direzione di Alexis Bétemps e scritta a più mani, che va ad occupare “Un posto di primo piano nella serie crescente di monografie comunali e parrocchiali valdostane” grazie alla qualità dei suoi autori.
La casa editrice La Selva ha ottenuto infine il terzo premio per l’opera prix, “Giulio Vuillermoz – Memoria e poesia nell’arte pastorale valdostana” scritta da Vincenzo Bixio e Gabriella De Munari Bixio. Si tratta di un volume “vero monumento eretto all’arte e alla personalità dell’artista di Valtournenche Giulio Vuillermoz. Quest’opera – continua la motivazione – simpone per la qualità delle sua fotografia e della presentazione, messe al servizio delle opere che l’arista realizza esclusivamente in legno di acero, essenza di cui il biancore spiritualizza oggetti e figure, conferendo loro allo stesso tempo un’impronta inimitabile”.
La giuria ha inoltre segnalato attraverso una menzione particolare altre opere degne di nota tra cui “Le parole de mon voyadzo” libro di poesie dedicate a tutti i comuni valdostani, scritte da Patrizia Lino, edito da Le Château. “Un’opera vero omaggio poetico e commovente alla nostra lingua popolare”
La seconda menzione è andata a “Tradechon” firmata per i testi da Sandra Barberi, e per le foto da Davide Bongiovanni e Francisco De Souza, edita dalla Tipografia Valdostana “seducente esempio di tecnica fotografica messa a servizio del patois, espressione della tradizione corale e musicale”.