Talora si parla dell’Italia come se non fosse una cosa seria. E sembra impossibile che siano esistiti uomini e donne per cui l’Italia era un ideale che valeva la vita e per cui “Viva l’Italia!” furono le ultime parole. In questa frase, stampata sulla quarta di copertina, Aldo Cazzullo, tra le firme più note del giornalismo italiano, punta dritto al cuore, smuove antichi ideali, quelli di coloro che hanno lottato per riunire l’Italia combattendo. Cazzullo presenterà il suo libro “Viva l’Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione” (ed. Mondadori) alle ore 18 di oggi, martedì 28 dicembre, presso il Jardin de l’Ange di Courmayeur. L’Incontro sarà introdotto dal presidente del Comitato scientifico della Fondazione Courmayeur, Lodovico Passerin d’Entrèves.
“Mentre fervono i preparativi per celebrare i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia – si legge nella presentazione della serata – Aldo Cazzullo scrive un libro di storia, ricco di tanti dettagli curiosi: l’idea di patria, dei protagonisti del Risorgimento e della Resistenza, dei combattenti che sono morti gridando “Viva l’Italia”; dedica un capitolo sulla Grande Guerra – Ungaretti in uniforme, Gadda indignato da “La grande guerra” di Monicelli che considera antipatriottico – e un capitolo sui caduti dell’Iraq e dell’Afghanistan. Accanto alla narrazione, una forte tesi politica in difesa dell’Unità nazionale e di un dato storico: in epoche diverse gli italiani hanno dimostrato di saper combattere per un’idea di Italia che non fosse solo quella del Belpaese e del “tengo famiglia” e avanza un’ipotesi: che in fondo gli italiani siano intimamente legati all’Italia più di quanto loro stessi pensino”.