Le illustrazioni di Andrea Serio sono come fotografie di un mondo sospeso, tra la leggerezza del tratto e l’efficacia dell’insieme. Il suo segno, delicato ma inconfondibile, gli ha permesso di pubblicare in diversi paesi, come Spagna, Ungheria, Taiwan, Norvegia e soprattutto in Italia e Francia, dove i suoi lavori sono divulgati regolarmente. Ha all’attivo già due graphic novel, “Nausicaa. L’altra Odissea” (pubblicato da Pavesio) e “Rhapsodie en bleu”, adattamento del romanzo “Ci sarebbe bastato” di Silvia Cuttin (edito da Futuropolis), ma soprattutto tantissime collaborazioni.
L’ultimo anno, segnato da difficoltà per diversi settori, compreso quello dell’arte e dello spettacolo, non ha impedito a Serio di contribuire a diversi lavori importanti, grazie anche alla sua grande facilità nello spaziare in diversi campi dell’illustrazione: dai libri per ragazzi alle copertine dei dischi, sempre con coerenza, sempre mettendo avanti il suo stile e riuscendo comunque a creare qualcosa di unico ogni volta. L’ultimo lavoro, in uscita domani (19 novembre n.d.r.), è l’insieme di disegni per l’edizione illustrata del racconto di Erri De Luca, “Il peso della farfalla”, già uscito anni fa sempre con Feltrinelli. Il libro, un successo già alla prima uscita, si presenta con le illustrazioni di Andrea Serio in formato leggermente più grande rispetto alle misure standard dei romanzi. Il blu, colore che rappresenta quest’ultimo lavoro, richiama una dimensione onirica, ma al tempo stesso molto concreta, propria delle montagne, come racconta lo stesso Serio: “Ovviamente, l’atmosfera dei paesaggi deriva in buona parte dalle nostre montagne valdostane, anche se la storia è ambientata sulle Alpi orientali”.
Illustratore freelance, Serio è anche insegnante alla Scuola Internazionale Comics di Torino, lavoro che lo ha aiutato durante un periodo in cui l’ispirazione è venuta meno: “Non ho mai davvero deciso di diventare un artista, ho sempre amato disegnare. Non ricordo un solo momento in cui il disegno non mi abbia dato gioia e, sin da bambino, ho sempre sognato di fare il pittore. Infatti, dopo la scuola dell’obbligo, ho scelto di frequentare il liceo artistico, che mi ha portato per un breve periodo a considerare anche la professione di architetto. Ho però abbandonato quell’idea per tornare a dedicarmi al disegno artistico, proseguendo studi specifici all’Istituto Europeo di Design e proponendomi poi come illustratore freelance. Sono un illustratore freelance, come la stragrande maggioranza dei miei colleghi e questo significa che proponiamo il nostro lavoro, attraverso vari canali promozionali, prevalentemente web. A parte gli esordi, che sono duri e complicati per tutti, forse il periodo più critico è stato durante la realizzazione di Nausicaa (il suo primo romanzo grafico, pubblicato nel 2011 n.d.r.). Mi sentivo disorientato e la routine del fumettista mi soffocava, sentivo di aver perso la gioia del disegnare; l’ho superata fermandomi, una volta consegnato il lavoro, prendendo del tempo per me stesso per tornare a disegnare solo quello che mi piaceva, e solo nel modo in cui mi piaceva, senza costrizioni”.
Le illustrazioni di Andrea Serio sono diverse, ma il tema vegetale si ripropone spesso e i colori, il gioco tra luci e ombre, riportano sempre sotto i riflettori un senso di aria sospesa, di afa, una sensazione di tempo che si ferma. Il lavoro, completamente analogico, fatto di pastelli e sfumature, di intuizioni e tradizione curiosa, ovvero pronta a ricredersi e rivedere le basi. Come una fotografia dai colori e dalle linee che rimangono impressi, le sue creazioni riescono a portare chi le guarda esattamente in quel momento e a vivere quelle sensazioni: “Ci sono alcuni soggetti sui quali periodicamente torno a lavorare, ma quello che amo maggiormente è l’ambiente naturale: quando mi trovo all’aria aperta, mi piace molto lasciarmi ispirare dallo spazio che mi circonda. Di solito vado alla ricerca di forme che ho già disegnato e che conosco: certi angoli verdi, giardini, siepi, alberi di varie specie, strade, piccoli edifici persi nella campagna, scalinate, muri soleggiati, scorci selvatici, costiere, spiagge, panorami. In particolare, il rapporto tra luce e ombra mi interessa moltissimo e mi diverte provare a riprodurlo, a ricostruirlo sul foglio”.
Questo 2020 ha visto tanti fumettisti cimentarsi con animazioni (Zerocalcare ha fatto addirittura una serie dedicata al lockdown n.d.r.), ma soprattutto una rinascita di quest’arte che ha ritrovato lo spazio che merita su riviste, giornali e in generale nel mondo dell’informazione. Per Serio quest’ultimo anno ha visto una collaborazione molto importante con Robinson di Repubblica: oltre 50, tra fumettisti e illustratori, hanno creato con le loro immagini un’edizione da collezione per dare coraggio e raccontare questo momento storico; tra questi appaiono Altan, Milo Manara, Zerocalcare e Zuzu.
Il mondo di Andrea Serio è fatto di aria, di acqua, di trasparenze che definiscono le figure umane che, pur essendo protagoniste, non spengono mai l’ambiente che le circonda, colui che detta la linea dei tratti dell’illustratore. La drammaticità che i colori, le linee e la costruzione delle sue creazioni restituiscono non lasciano indifferente chi ha la fortuna di venire a contatto con le sue opere, ma soprattutto riescono a regalare un’immagine fedele alle parole dei libri che illustra. L’aver sperimentato in ambiti diversi ha portato Andrea Serio ad avere un obiettivo con un grande valore artistico e personale, che coincide anche con una specie di ritorno alle origini: “Dopo aver lavorato a progetti molto diversi tra loro mi piacerebbe diventare copertinista per una collana di narrativa per una casa editrice. La copertina ha un fascino peculiare, rappresenta a mio avviso l’espressione più completa del lavoro dell’illustratore, perché condensa in una sola immagine le atmosfere, i colori, le dinamiche di un intero romanzo; è una grande sfida che dà molto appagamento”.
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ma che senso ha ispirarsi alle montagne valdostane se il libro è ambientato in quelle orientali? Captatio benevolentiae Salassorum…