Sono online, sul canale youtube di Long Neck Doc. i lavori dei giovani che hanno partecipato al percorso formativo di FUORI LUOGO, progetto riguardante il cinema come strumento di narrazione del territorio, cofinanziato dall’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca e Politiche giovanili con risorse regionali del Fondo per le politiche giovanili (L. R. 12/13 – Avviso pubblico “2-2019”).
Lanciato a inizio febbraio, prima che scoppiasse la pandemia, il corso organizzato dall’associazione Long Neck Doc e che ha visto la partecipazione di quindici giovani dai 18 ai 29 anni, residenti in Valle d’Aosta, si è dovuto reinventare adeguandosi alle strette normative introdotte dal governo per il contrasto alla diffusione del Covid-19.
La prima parte, dedicata alla formazione in presenza, infatti, è stata gestita completamente da remoto con lezioni online, effettuate da un team di docenti composto da professionisti attivi nel settore del cinema e del documentario nazionale e internazionale, sotto la direzione artistica del regista Alessandro Stevanon, attraverso la creazione di una piattaforma dedicata per la didattica digitale. La seconda fase, relativa alla produzione dei documentari, è avvenuta in autonomia dai singoli partecipanti sotto la continua supervisione dei docenti e della direzione del corso che ha messo loro a disposizione anche l’attrezzatura tecnica necessaria per la produzione delle loro opere.
La testimonianza dei giovani corsisti
“Ho appena finito di montare il mio documentario e devo dire che è stata davvero un’esperienza positiva”, spiega Roberto Vassoney, studente all’Accademia delle belle arti di Torino. “Ero già appassionato di fotografia e di video, ma avere la possibilità di essere seguiti da professionisti del settore, anche durante la fase di realizzazione pratica, seppur da remoto, mi ha finalmente permesso di apprendere un metodo di lavoro strutturato e organizzato”. Ma non è tutto, perché anche la scelta in sé del format ha influito. “Mi si è davvero aperto un mondo: lavorare ad un documentario ti permette di entrare in contatto con le persone e dar loro voce”.

Nicole Jocollé, studentessa al terzo di Dams cinema a Torino, sta lavorando ad “un documentario incentrato sul Fiolet, proposto dal punto di vista di un giovane valdostano attraverso il racconto della sua vita e della sua passione per questo sport popolare”. Anche per lei, si è trattata di una esperienza “decisamente interessante e in linea con il mio programma di studi e ciò che vorrei fare ‘da grande’: all’università si fa sempre tanta teoria e poca pratica, quindi questa per me è stata davvero un’occasione importante per sperimentare sul campo ciò che ho studiato”.

Veronica Pirana studia Chimica a Torino ma coltiva la passione per la fotografia, strettamente legata a quella per l’atletica. “Da anni scatto fotografie alle gare e quando ho visto questo bando ho pensato che fosse un’ottima opportunità per imparare dagli addetti ai lavori ciò che in qualche modo, negli anni, avevo cercato di apprendere da autodidatta”. Anche Pirana ha quasi concluso il suo lavoro, un docu-fiction: “Consigliata dai docenti ho deciso di raccontare una delle leggende che riguardano il castello di Fénis, quella del fantasma-bambino, attraverso la voce del custode, magistralmente interpretato da Jordy Bollon della compagnia teatrale Le Degourdì”.

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Molto belli i video , peccato che nell’ articolo non compaiono la descrizione e i commenti del quarto corsista.