“Da una sponda all’altra”, alla scoperta dei ponti storici valdostani

Il progetto è stato presentato al pubblico attraverso una serie di visite condotte dagli archeologi della Soprintendenza per i beni e le attività culturali.
Il ponte di Pont Saint Martin
Cultura

Entra nella sua fase finale il progetto “Da una sponda all’altra”, ideato per tutelare e conservare i ponti storici e promosso dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d’Aosta nell’ambito del progetto di salvaguardia del patrimonio storico e culturale del territorio ALCOTRA, finanziato dall’Unione Europea.

La prima fase è consistita in attività di studio e ricerca: è stato infatti condotto un censimento dei ponti della Valle d’Aosta, sia quelli ancora esistenti e/o in uso sia quelli scomparsi e/o distrutti.

Nella seconda fase, gli archeologi hanno svolto una serie di ricerche negli archivi delle comunità con l’obiettivo di ricostruire la storia delle ristrutturazioni e le modalità gestionali di tutela attraverso i transiti economici nei comuni.

La terza e ultima fase ha previsto un’indagine sul territorio alla ricerca di aneddoti e leggende legate ai ponti in questione, i cui risultati si spera vengano resi disponibili al pubblico attraverso un ciclo di conferenze nella primavera del 2023. Quest’ultimo è per il momento solo un’ipotesi, che gli studiosi interessati auspicano di concretizzare.

A seguito delle ricerche è iniziata la fase sperimentale, in cui sono stati impiegati strumenti solitamente in uso nei ponti moderni per monitorare i passaggi e l’usura dei materiali anche in quelli antichi. In Valle d’Aosta sono stati presi in esame otto ponti, appartenenti a due categorie: quelli sani e di buona fattura e quelli con problemi conservativi.

Dopo una pulizia vegetativa, sono stati condotti una serie di rilievi tridimensionali con, se necessarie, prove di sollecitazione virtuale per decidere dove piazzare una serie di sensori. I dati raccolti sono stati inviati a una piattaforma digitale. Dopo dodici mesi di monitoraggio gli archeologi valuteranno se mantenere sotto esame il ponte in questione, a causa di possibili problematiche, o se spostare i sensori altrove.

Il progetto è stato presentato al pubblico attraverso una serie di visite condotte dagli archeologi della Soprintendenza per i beni e le attività culturali. Ieri, sabato 22 ottobre, il focus è stato sul ponte di Leverogne e sul Pont d’Ael, mentre oggi è proseguito con la presentazione del ponte di Pont-Saint-Martin,  quello di Hône-Bard e al ponte Vasers di Pontboset. E’ stato inoltre possibile effettuare un tour ad anello in e-bike che ha collegato le tre visite tra loro e che ha nel contempo reso possibile visitare alcune attrattive del territorio circostante, come la Strada Romana delle Gallie nel suo tratto ancora visibile.

Sofia Zoppo Ronzero

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