Elliott Erwitt tra autoritratti e immagini che hanno fatto storia ad Aosta per “Icons”

Il 23 marzo ad Aosta uno degli eventi fotografici dell’anno: “Icons” di Elliott Erwitt, 42 immagini tra autoritratti e scatti che hanno fatto storia affrontano i temi principali della poetica del grande fotografo e artista.
Ph. Elliott Erwitt
Cultura

La fotografia dedicata alla Provenza del 1955, il bacio di due innamorati nello specchietto retrovisore di un’automobile, una splendida Grace Kelly al ballo di fidanzamento, un’affranta Jacqueline Kennedy al funerale del marito, i ritratti di Che Guevara e Marilyn Monroe, alcune foto appartenenti alla serie di incontri tra i cani e i loro padroni, realizzata a partire dal 1946. Di chi stiamo parlando? I cultori della fotografia avranno già indovinato. Elliott Erwitt, uno dei più grandi fotografi americani del Novecento, in forza all’agenzia Magnum dal 1953, e più volte presidente delle stessa, arriva in Valle d’Aosta. O meglio, 42 suoi scatti saranno protagonisti dell’evento espositivo che si aprirà venerdì 23 marzo ad Aosta, alle ore 18, nella sala espositiva Hôtel des États di Aosta.


“Icons”
, questo il nome dato all’esposizione, è un evento costruito ad hoc per la Valle d’Aosta dall’Assessorato regionale alla Cultura, in collaborazione con Sudest57 di Milano, ripercorre la carriera e i temi principali della poetica del grande fotografo e artista Elliott Erwitt, esponendo per la prima volta una serie di autoritratti, finora solo pubblicati in alcuni libri, tra cui quelli a colori in cui l’artista veste i panni di André S. Solidor, alter ego creato per ironizzare sul mondo dell’arte contemporanea e sui suoi stereotipi. Elliott, membro del prestigioso gruppo Magnum di cui sarà presidente numerose volte, è a buon diritto una delle personalità di spicco del mondo dell’informazione, i suoi servizi fotografici, le sue illustrazioni, e le sue immagini realizzate per il mondo della comunicazione hanno lasciato il segno su testate di tutto il mondo negli ultimi 50 anni. Autore di oltre 20 libri fotografici, Erwitt ha spaziato in ogni campo della fotografia, sapendo cogliere con sorprendente ironia e sguardo profondo la realtà circostante. Le sue immagini ancora oggi fanno il giro del mondo e fanno storia. Le sue mostre personali si tengono continuamente in ogni angolo della terra dal Museo d’Arte Moderna di New York, allo Smithsonian, dall’Art Institute di Chicago al Museo D’arte Moderna di Parigi, dalla Kunsthaus di Zurigo al Photokina di Colonia.

Moltissime mostre tratte dal libro Personal Exposures sono state esibite da dagli Stati Uniti all’Europa al Giappone. Attualmente Elliott è impegnato nella codificazione del suo immenso archivio mentre continua il suo lavoro editoriale e pubblicitario. Di fatto, Elliot Erwitt , che ancora oggi resta una delle figure leader nel competitivo mondo della fotografia, è anche autore di saggi giornalistici, illustrazioni e campagne pubblicitarie. Pur continuando il suo lavoro di fotografo, a partire dagli anni Settanta ha realizzato anche alcuni film. Tra i suoi documentari si ricordano Beauty Knows No Pain (1971), Red White and Blue Glass (1973), premiato dall’American Film Institute e The Glass Makers of Heart (1997). Negli anni Ottanta Erwitt ha prodotto numerose commedie televisive satiriche per la Home Box Office. Dagli anni Novanta ad oggi continua a svolgere un’intensa vita professionale che tocca gli aspetti più disparati della fotografia.

Per ulteriori informazioni sulla vita e sulle opere : www.elliotterwitt.com

 

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