Felice Casorati in mostra al MAR con la sua “pittura che nasce dall’interno”

La mostra, curata da Alberto Fiz, si compone di circa cento opere tra dipinti, sculture, disegni e bozzetti teatrali realizzati dall’artista tra il 1904 e il 1960. L'inaugurazione si terrà venerdì 1° dicembre, alle 18.
Felice Casorati
Cultura

Nudi femminili, paesaggi, nature morte, ritratti e scene teatrali sono i protagonisti delle circa cento opere raccolte nella mostra “Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno”, la rassegna che inaugura la stagione espositiva invernale del Museo Archeologico Regionale. L’esposizione, curata da Alberto Fiz e promossa dall’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali, sarà inaugurata questa sera, venerdì 1° dicembre, alle 18 e resterà aperta fino al 7 aprile 2024.

Il percorso espositivo, suddiviso in sei sezioni, abbandona volutamente l’ordine cronologico per seguire un ordine tematico che consente di rileggere le molte sfaccettature dello stile di Felice Casorati (1883-1963), unendo all’interno delle diverse sale dipinti, sculture, disegni e bozzetti teatrali realizzati tra il 1904 e il 1960. “A fare da fil rouge tra i lavori di Casorati è il concetto di staticità, uno dei cardini fondanti della pittura dell’artista – spiega il curatore Alberto Fiz –  che si lega anche al titolo scelto per la mostra”. Questo infatti prende spunto da un testo scritto dallo stesso Casorati in occasione della I Quadriennale di Roma del 1931: “Di fatto io non ho mai capito il movimento ‘qui déplace les lignes’ e adoro le forme statiche: e poiché la mia pittura nasce, per così dire, dall’interno e mai trova origine dalla mutevole ‘impressione’, è ben naturale che queste forme statiche e non le mobili immagini della passione, si trovino nelle mie figure…”. L’esposizione, quindi, racconta un artista profondamente intellettuale capace di assemblare elementi che fanno parte del suo mondo interiore. Tra le opere proposte si trovano “Le vecchie comari” (1908), “Maria Anna De Lisi”(1918), “Tiro al bersaglio”, “Donne in barca” (1933) e “Testa gialla” (1950). 

La mostra

Ad aprire la mostra di Casorati, presentata dal curatore insieme a Daria Jorioz, dirigente della struttura Attività espositive e promozione identità culturale, è una sezione dedicata al periodo napoletano quando l’artista dipinge principalmente donne anziane e bambine. Tra le opere esposte, di particolare interesse è “L’ereditiere” conosciuta anche con il nome di “Le sorelle”, un olio su tela del 1910 che introduce alcune novità rispetto ai dipinti dell’epoca come lo sfondo scuro e la ragazza di profilo. Quelle di questo dipinto, ma anche di tutti quelli successivi, sono figure solitarie, personaggi che anche se si trovano insieme non si guardano mai. 

Felice Casorati
Felice Casorati – Le erediterie (1910)

Nella seconda sala è invece dato spazio al tema del paesaggio, che pur non essendo tra i più scelti da Casorati, ha dato vita a diverse opere dell’artista. Tra queste è presente anche un dipinto, appartenente alla Collezione regionale di arte contemporanea,  che raffigura la chiesa di Saint-Nicolas a dimostrazione del forte legame che Felice Casorati aveva con la Valle d’Aosta.

Felice Casorati
Felice Casorati – Saint-Nicolas (1925)

Protagonisti della terza sala sono invece i nudi femminili che rappresentano un elemento cardine nel percorso artistico di Casorati. Proseguendo, poi, il visitatore si trova di fronte non più solamente a dipinti dell’artista, ma anche alle sculture, spesso meno considerate rispetto alle opere pittoriche, ma in realtà di grande importanza considerando che nel percorso dell’artista il dialogo tra la scultura e la pittura è molto presente. “Alcuni critici hanno definito le sue delle sculture per la pittura – sottolinea Daria Jorioz – ma in realtà questa definizione non sminuisce affatto le sculture dell’artista, anzi, mette in luce ancora di più il dialogo tra le due”.

Una delle sale è dedicata, invece, ai bozzetti di scene teatrali realizzati dall’artista che, a partire dagli anni ‘30 del Novecento, inizia a lavorare per importanti teatri come La Scala. Esposti in mostra si trovano anche alcuni oggetti usati dall’artista nel suo studio per realizzare le opere, due ritratti maschili, diversi disegni rappresentanti figure femminili nude (di cui due inediti), due grandi opere decorative, diversi dipinti legati al tema della natura morta e due autoritratti dell’autore (pare che ne esistano in totale meno di cinque).  

Felice Casorati
Felice Casorati – Oggetti dello studio torinese

L’ultima sala è invece dedicata alla scuola aperta da Casorati e frequentata da Paola Levi Montalcini (gemella della più nota Rita), Lalla Romano, Nella Marchesini, Silvio Avondo, Marisa Mori, Albio Galbani e Daphne Maugham. Per ogni allievo sono esposti due dipinti. Fa eccezione Daphne Maugham della quale è presente solo un’opera, ma di grande formato.

Felice Casorati
Opera di Daphne Maugham, allieva di Felice Casorati

Info e orari

La mostra è accompagnata da un ampio catalogo in italiano e francese edito da Gli Ori, con saggi critici di Alessandro Botta, Luigi Cavallo, Alberto Fiz, DariaJorioz, Luca Motto, Patrizia Nuzzo, Francesco Poli, Sergio Risaliti.

La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei.

Orario di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. La mostra sarà aperta al pubblico dal 2 dicembre 2023 al 7 aprile 2024.

 

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