Giovanni Allevi inaugura Aosta Classica: “Il lockdown ci ha gettato nell’esistenza”
È una di quelle situazioni in cui riconosci senza vederlo, sai esattamente chi c’è dietro quell’opera d’arte e questo è quello che fa la differenza.
Di pianisti ce ne sono tanti, alcuni molto bravi, ma il tocco e le vibrazioni che sono arrivate al cuore del pubblico presente la sera di mercoledì 29 luglio, sono quelle di Giovanni Allevi. La prima di cinque serate di Aosta Classica 2020, che animeranno la Valle d’Aosta, ha risvegliato la piazza Emile Chanoux con il primo vero evento post lockdown. Un piccolo passo verso il ritorno alla normalità e ad un approccio speranzoso che le cose possano migliorare e tornare come prima.
La serata è stata un cocktail di musiche e parole, come protagonisti non ci sono stati solo i celebri brani dell’autore ma anche racconti della sua vita e delle sue esperienze, che riescono a esprimere il vero senso dei pezzi suonati dandogli quel brivido in più che rende il tutto più vivo e concreto. Il Maestro ha accolto mille fortunati spettatori, condividendo dopo il brano di apertura la sua grande emozione nel ritrovare il palco dopo lo stop forzato e nell’applauso del pubblico che, ammette, essergli mancato.
Lo spettacolo continua in una chiacchiera sottolineata dalle note di Allevi, che si dirama nei brani Japan, Go With the Flow, The Other Side of Me, No More Tears, Back to Life e Te Deum. Negli intermezzi tra un brano e l’altro, il Maestro racconta la sua vita e le sue esperienze: il suo primo concerto a Napoli, il conservatorio, la laurea in filosofia, l’amore per il Giappone e altro. Si confida dietro le parole di Gianmaurizio Foderaro – autore e conduttore radio e tv – e presentatore della serata, svelando alcuni dei momenti più particolari e delicati della sua vita, come i quattro anni di depressione che l’hanno portato a non scrivere più.
Alla fine del concerto, l’emozione del pubblico si è imposta prepotente nella grande piazza, con un applauso durato due minuti che ha spinto Allevi a tornare sul palco dopo la fine dell’esibizione per eseguire un brano fuori programma. Panic è stato il pezzo scelto dal Maestro per accontentare il pubblico, rilevando “Questo è il mio stato d’animo abituale” con un leggero sorriso sul volto.
Un pubblico soddisfatto ha poi lasciato la piazza, ordinato e diligente nel rispetto delle regole imposte dopo l’emergenza da Covid-19. Questa serata è stata la conferma che si può tornare a vivere eventi e manifestazioni in tutta sicurezza, mantenendo comunque degli accorgimenti si può tornare alla normalità. Il concerto di Allevi è stato il barlume di speranza che ha riacceso forte ad Aosta la voglia di tornare a vivere la vita di una volta, ma nuova in alcune sue sfaccettature. Le parole di Allevi lo hanno espresso benissimo: “Stiamo entrando in una nuova era, qualcosa di bello, come se un nuovo rinascimento fosse alle porte. L’esperienza del lockdown ha rappresentato un risveglio delle coscienze e siamo diventati tutti più consapevoli, come fossimo stati gettati nell’esistenza”.
I prossimi concerti si svolgeranno oggi, 30 luglio alle 16 con Enrico Ruggeri al Fun Park di Dolonne Courmayeur, il 31 luglio alle 16 con i Negrita – Unplugged Trio all’Alpe Ciarcerio di Ayas, il 1º agosto alle 16 con Simone Cristicchi al Belvedere Gimillan di Cogne e domenica 2 agosto alle 16 con Marco Masini alla Chiesa degli Alpini di Cervinia. Tutti gli ingressi sono gratuiti ma con prenotazione obbligatoria. Per maggiori informazioni consultare il sito www.aostaclassica.it.