Gli Abissi dell’anima per costruire una propria identità artistica e far vivere la scuola come spazio espositivo

I ragazzi di ColLabForArt, del Liceo Artistico di Aosta, hanno lanciato un crowdfunding per realizzare il loro progetto di scoperta di una cultura a 360 gradi.
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Cultura

Due anni fa alcuni giovani liceali dell’Artistico di Aosta decidono di intraprendere un percorso, appena abbozzato, per portare a galla una cultura a 360 gradi. Le metafore balneari sono in questo caso sono più che corrette, perché uno dei fil rouge del progetto “Gli abissi dell’anima” è proprio il mare. Il progetto d’esordio di ColLabForArt si pone come obiettivo la realizzazione di un’esposizione, nei locali del Liceo Artistico, il 18 e 19 maggio, con la finalità di promuovere la produzione artistica giovanile.

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Arte sì, ma anche letteratura: le opere destinate all’esposizione saranno realizzate da alcuni studenti e prenderanno ispirazione da classici della letteratura come l’Odissea di Omero, l’Eneide di Virgilio, Moby Dick di Herman Melville e le poesie di Kavafis, opere che rivelano, oltre alla parte narrativa del viaggio, anche una visione filosofica di esso. Il viaggio, che vedrà il pubblico protagonista di un viaggio multisensoriale, ha come obiettivo quello di mostrare il mare da un punto di vista nuovo, ma anche di far rete tra i giovani artisti o futuri tali, come spiega il referente Filippo Maria Pontiggia: “Tutto nasce da una mia idea di due anni fa per tentare di creare una rete tra giovani artisti e artisti affermati, in cui tutte le parti collaborano condividendo idee e aiutandosi tra di loro ma in una maniera anche laboratoriale e multudisciplinare. Vogliamo che questo progetto diventi un viaggio metaforico della conoscenza ecco perché vogliamo andare a mettere in mostra, oltre alle opere, anche i libri da cui sono tratte le opere, quindi “incorniciare” e appendere i libri a parete. Ci sarà uno spazio in fondo all’esposizione in cui ci saranno anche i libri in vendita grazie alla libreria A La Page”.

Arte a tutto tondo, qualsiasi forma possa essere definita tale viene contemplata dai giovani studenti e ogni forma artistica ha un suo referente tra i giovani del liceo: oltre a Filippo Maria Pontiggia (audiovisivo), ci sono Ludovico Cretier (pittura e disegno), Gabriele Ferriani (pittura), René Ducly (scultura) e Aaron Boccuti che si occupa della parte amministrativa e di produzione, a dimostrazione del fatto che l’arte non è solo parole, ma anche fatti e risultati. I ragazzi riescono a usare l’arte per spiegare il percorso che molti studenti fanno durante gli anni del liceo e degli studi superiori, percorso che, come quello del mondo marittimo, non è privo di ostacoli e di cambiamenti di rotta. Per sottolineare le similitudini tra il progetto e il percorso scolastico, la mostra si terrà interamente nell’edificio scolastico. Valorizzare la scuola come spazio espositivo costringe i ragazzi a fare i conti con il proprio percorso e a vedere l’edificio in cui passano la maggior parte del loro tempo con occhi diversi, sicuramente in maniera più stimolante e entusiasmante.

La campagna di crowdfunding è fondamentale per questi studenti, che in questo modo cercano di contenere le spese vive del progetto ed evitare di gravare su budget già risicati delle scuole. Inoltre, questo metodo permette libertà nello sperimentare e nello spingersi oltre, non dovendo dipendere in maniera categorica all’Istituzione Scolastica, anche se la motivazione principale rimane quella di condividere con lo spettatore e cercare di integrarlo il più possibile nel progetto: “La nostra volontà di aprire la campagna kickstarter è nata, oltre che per finanziare Gli Abissi dell’anima, per coinvolgere lo spettatore anche in una parte di creazione della mostra, facendo in modo che possa appartenergli di più, grazie al contributo diretto”.

Aaron Boccuti è il motore della campagna di crowdfunding e si è scontrato per primo con alcune problematiche: “Per la raccolta dei fondi abbiamo incontrato varie difficoltà, sia per il fatto di esserci mossi con pochi mesi di anticipo, sia a causa della nostra nostra giovane età, trovandoci in un sistema che difficilmente valorizza progetti organizzati dai giovani, in questo caso quasi tutti minorenni”. Al tempo stesso nulla ha frenato Filippo e i compagni dal volerci provare e questo fa onore ai ragazzi di ColLabForArt che, sulla pagina della piattaforma di raccolta fondi dicono del collettivo: “Siamo un gruppo formato da ragazzi, prevalentemente minorenni, nato nella città di Aosta, con l’obiettivo di valorizzare la produzione artistica giovanile, siamo motivati a modificare la realtà valdostana, che, nel campo artistico, è trascurata ed arretrata”.

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