Helen Aria torna sul palco di Musicultura con “Ceci n’est pas une chanson”
Con una nuova canzone, due lingue e tre musicisti Helen Aria, nome d’arte della polistrumentista e cantautrice Eleonora Iamonte, è tornata sul palco del Festival di musica popolare italiana Musicultura giunto alla sua XXIV edizione, partecipando alle selezioni live che si sono svolte questo lunedì 27 febbraio a Macerata. Dopo una selezione iniziale l’artista valdostana è stata ammessa alla prima fase del festival insieme ad altri 56 artisti su 1113 candidature iniziali. Oltre ai concorrenti, a Macerata anche un panel di giudici ed ospiti d’eccezione tra cui il musicista e personaggio televisivo Morgan, il giornalista e conduttore radiofonico Jhon Vignola, il pianista Julian Oliver Mazzariello, la cantante Elisa Ridolfi e il compositore e trombettista Fabrizio Bosso.
Insomma un’esperienza tutta nuova anche se si è trattato di un ritorno. “L’anno scorso c’era il covid quindi non eravamo liberi di muoverci dietro le quinte o di interagire con gli altri artisti. Quest’anno, invece, si è creato un bellissimo clima e ci sono state tante opportunità di scambio con i colleghi. Ho conosciuto tante persone interessanti. Abbiamo anche incontrato Morgan! È stato proprio simpatico faceva battute e si è fermato a scherzare con noi. Abbiamo anche avuto l’opportunità di vederlo suonare perché si è esibito nella stessa serata in cui ci siamo esibiti noi. È un artista immenso. Ci ha stupiti tutti al pianoforte ed eravamo tutti dietro le quinte attaccati al televisore” racconta Helen Aria.
“Quest’anno è stato un po’ diverso anche e soprattutto sul palco. Siamo scesi con la band e suonare insieme sul palco è stato molto emozionante, mi sono lasciata un po’ andare e poi io adoro le collaborazioni. La musica è anche questo per me: condividere emozioni e creare insieme qualcosa di nuovo. Ad esempio mi ha colpita molto l’animazione che hanno proiettato durante le esibizioni sul palco: una performance in diretta di alcuni studenti di arti grafiche che disegnavano la canzone!” racconta la polistrumentista valdostana.
Helen Aria ha cantato “Ceci n’est pas une chanson” il suo ultimo singolo, e “Una casa su Marte” dall’album “Proxima Centauri” (prodotto da Momo Riva) uscito nel novembre 2022. Sul palco insieme a lei quest’anno non c’erano solo la sua autoarp e la loop station, ma una band dal vivo composta da Simone Momo Riva alla batteria, Francesco Epiro al pianoforte e Luca Moccia al contrabbasso. “Abbiamo deciso, insieme a Momo Riva, di portare la band e abbiamo chiesto a Luca e Francesco perché erano musicisti con cui avevamo già collaborato e secondo noi era un contributo fondamentale. Mi piace un sacco lavorare con Luca perché pur suonando uno strumento prettamente classico usa la pedaliera e gioca con gli effetti sonori sperimentando sempre sonorità nuove. E anche Francesco sa aggiungere arrangiamenti diversi che sanno valorizzare moltissimo il pezzo. Ci tengo anche a dire che per Una casa su marte mi sono esibita per la prima volta con lo stylophone come tributo a David Bowie, uno dei miei più grandi eroi musicali!”
“Ceci n’est pas une chanson” unisce le due lingue del cuore di Helen Aria passando dalle strofe in italiano al ritornello in francese – come il titolo. “Sono molto contenta di essere riuscita ad inserire il pezzo in francese che per me riconduce alla Valle d’Aosta e alla cultura francese a cui sono molto legata” aggiunge. L’italiano è una scelta inusuale per la cantante che, nei suoi precedenti album, ha preferito scrivere in francese e in inglese, aprendosi all’italiano solo da un anno a questa parte con “Afrodisiaco”.
Nel suo ultimo album, oltre a continuare la sperimentazione linguistica, l’artista riconferma il suo stile dalle atmosfere eteree e dilatate. Tra una citazione letteraria ed una artistica, espresse in brani come “E quindi uscimmo a riveder le stelle” e “Cara Frida”. “Ceci n’est pas une chanson” si muove sulla stessa lunghezza d’onda ispirandosi al celebre quadro di René Maigritte “Ceci n’est pas une pipe” traducendo in musica l’atmosfera surrealista. Nell’album non mancano neanche i temi del cosmo e dello spazio, molto cari all’artista e infinita fonte di ispirazione e fascino.
Dalle Audizioni Live, che termineranno il 5 marzo, emergeranno i 16 progetti artistici finalisti che saranno protagonisti di due concerti al Teatro Persiani di Recanati. Per la selezione degli 8 vincitori del Festival, i partecipanti rimasti passeranno al vaglio del Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura. Gli otto vincitori si esibiranno nelle serate di spettacolo finale a giugno presso lo Sferisterio di Macerata. Insieme a loro tanti ospiti italiani e internazionali che animeranno la serata esibendosi insieme ai vincitori del Festival.