Celtica Valle d’Aosta, alla sua 18esima edizione, ha dato il via alle danze mercoledì sera alle Gabella di Jovençan e oggi alle 15,30 per le vie del centro di Aosta quelle stesse sonorità celtiche risuoneranno grazie alla band scozzese Royal Burh Of Stirling Pipe. Le note Celtica hanno quest’anno una lunga coda che da Courmayeur arriva fino a Gressoney. Saranno infatti i Bodh’Ahtan, uno dei gruppi di Celtiva VdA, a dare avvio al Gressoney Walser Festival nella Ober Platz, alle ore 21,30. La band di sette musicisti, sette pirati, come amano definirsi, è di passaggio sulla Terra per far sparire ogni problema e lasciare solo il buon umore e la musica che li contraddistingue. Diret-tamente dal Québec, questo gruppo porta con sé l’audacia di chi mescola varie sonorità e l’ironia che li caratterizza. La loro è una musica ‘’tinta’’ di tradizionale, di polka, di influenze celtiche e di punk ma assicurano ‘’solida come il rock’’.
Il bosco del Peuterey torna da questa sera il cuore pulsante dell’evento, un cuore dove si sono già radunati da giorni decine di volontari e da poche ore un pubblico già entusiasta di essere tornato ai piedi del Monte Bianco per respirare tutta l’atmosfera di Celtica. Alle ore 19 un aperitivo in musica, con l’arpa di Andriano Sangineto, e con il sidro delle Alpi all’Hotel Purtud, anticiperà l’evento speciale De Vin Porcello, il banchetto di benvenuto a Celtica 2014 presso il
Pub Dagda Mor e poi dalle 21 il via ufficiale ai concerti con l’Ensemble Sangineto e gli Hò Rò. I primi sono ormai due ospiti consolidati del Festival, i fratelli Adriano e Caterina, cresciuti cullati dal suono delle arpe celtiche e dei salteri del padre Michele, liutaio di professione, nel 2011 sono diventati un trio, con l’arrivo del poliedrico chitarrista Tiziano Cogliati, che vanta collaborazioni con artisti internazionali quali Bono (U2) ed Anna Oxa. L’altro gruppo protagonista della serata sarà la band scozzese Hò-Rò, giovane ed energica, che fonde la musica tradizionale della propria terra a quella gaelica, in un mix pieno di carattere.
La giornata di venerdì 4 luglio promette una giornata densa di avventimenti e attese per alcuni momenti clou dell’evento a partire dal concerto dell’arpista di fama internazionale Vincenzo Zitello, amico di vecchia data del Festival, cui sono affidate ogni anno le note di avvio festival. Alle 11,30 al lago del Miage si terrà l’omaggio alle montagne con l’arpa nardica e i racconti antichi. (Partenza con navetta 9h30 dal Ponte del Purtud (ingresso di Celtica) 5 min di navetta + 1h30 circa di camminata).
Nel pomeriggio la colonna sonora in alta Valle continua ad essere tutta celtica, neanche a dirlo! A Courmayeur dalle 15,30 con Mario Lipparini e la Royal Burh Of Stirling Pipe nel centro storico e gli Hò Rò e Beltaine al Jardin de l’Ange.
A Pré Saint Didier alle ore 14,30 torna l’Ollafest, con sidro, idromele, borra artigianale e dfistillati e con spiegazioni ed esperienze gustative, il tutto il piazza Vittorio Emanuele II, dove dalle ore 16 suoneranno i Northern Lights e balleranno i Gend D’Ys.
La notte è poi tutta da vivere e danzare con i concerti sul grande palco nel bosco del Peuterey con inizio alle ore 20: tra i tanti gruppi anche l’Orage, il gruppo che porta alto il nome della Valle d’Aosta nel mondo della musica trad, vincitori di Musicultura 2012, con collaborazioni attive con artisti nazionali e internazionali come Francesco De Gregori. Il “Rock delle Montagne” che propongono è una miscela che, pur affondando le proprie radici da un lato nella storia della canzone d’autore italiana e francese e dall’altro nella musica tradizionale delle Alpi occidentali, risulta fresca e innovativa. Non potevano mancare a questo 18esimo compleanno di Celtica Valle d’Aosta. Con loro sul palco si alterneranno ancora gli Hò Rò, Beltaine e i Bodh’Aktan. A chiudere la prima notte di festival nel bosco del Peuterey sarà alle ore 00,45 l’accensione del grande fuoco druidico, un momento magico, ricco di calore umano, che raduna intorno al fuoco centinaia di persone sotto lo stesso cielo, con i volti sorridenti illuminati solo dalle torce e dal fuoco acceso dal clan della Grande Orsa.