Il Can-Can al teatro Giacosa

L’adattamento italiano di Corrado Abbati e della sua Compagnia riportano sul palcoscenico di Aosta la storia di una danza mozzafiato che fece scalpore. Sontuose ambientazioni, magnifici costumi e ottimi artisti ci regalano il Can-can parigino.
Can Can
Cultura

Parigi, siamo in piena Belle Epoque, e sul palcoscenico ma soprattutto tra il pubblico è un putiferio: incredulità, entusiasmo, commenti, risa…e tutto per una danza, che non è una danza qualsiasi, è il Can Can, e i clienti del café- chantant dove va in scena sono al settimo cielo. Tuttavia la voce si sparge e il ballo arriva ad essere proibito da un giudice intransigente, un atto che non fermerà la proprietaria del locale a continuare a proporre quello che sarà ricordato poi nel tempo come la danza scatenata nata dalla fervida creatività musicale di Jacques Offenbach, poi uno spettacolo di grande successo a Broadway, e successivamente un film.
Tutto questo arriva sul palco del teatro Giacosa martedì alle ore 21, con la messa in scena di "Can Can " e del girotondo di equivoci che renderà l’atmosfera piccante e divertente comme il faut, che è poi il classico del teatro leggero.

Il film del 1960, diretto dal regista Walter Lang, e prodotto dalla Twentieth Century Fox, fu, come detto, un successone con protagonisti quali Frank Sinatra, Shirley MacLaine, Maurice Chevalier e Luis Jourdan. Il film ripercorre la storia di Simone, la proprietaria di un locale notturno a Montmartre, e delle vicende intorno all’organizzazione nel proprio locale dello spettacolo del can-can, ballo proibito, sotto la protezione del suo avvocato e amante, il quale elargisce mazzette alla polizia. Un giovane giudice arrivato in città scova un modo per far chiudere il locale ma incappa su un imprevisto: si innamora infatti di Simone…

L’adattamento italiano di Corrado Abbati e della sua Compagnia, che vede in scena venti artisti, tutti di primo piano per classe, bravura, professionalità, ne riportano la storia tra sontuose ambientazioni, magnifici costumi e scene di danza mozzafiato. “A differenza del film – spiega Abbati – che aveva privilegiato la commedia, qui la musica è restituita alla sua integrale espressione creando ritmo, allegria e quel tanto di sentimento che riverbera su tutto lo spettacolo, rendendolo trascinante ed energico come una galoppata di can-can”.
 

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