Il Pont d’Aël riapre al pubblico: visitabile anche all’interno

Uno dei più interessanti monumenti della regione può essere visitato su prenotazione. Impressionante lo stretto passaggio interno, pavimentato con pannelli trasparenti che evidenziano la struttura dell'opera.
Il Pont d’Aël
Cultura

Dopo anni di lavori, scavi archeologici e restauri, uno dei monumenti più interessanti della Valle d’Aosta riapre al pubblico. Il ponte acquedotto di Pont d’Aël, a Pondel frazione di Aymavilles, a pochi km dal capoluogo, gioiello di ingegneria dell’epoca romana, in eccellente stato di conservazione, può nuovamente essere ammirato dentro e fuori. I primi tre giorni di apertura, dal 26 al 28 luglio, sono stati un successo, e l’esperienza sarà replicata il secondo finesettimana del mese prossimo, dal 7 al 10 agosto, sempre su prenotazione (numero verde 800 110 051 tutti i giorni dalle 8 alle 17).
Il percorso di visita è ad anello, e illustra perfettamente la doppia funzione dell’opera: acquedotto e ponte. Prima si cammina in alto, per una sessantina di metri, lungo lo stretto passaggio che ospitava le canalizzazioni dell’acqua. Una passerella di pietra antica duemila anni, che sovrasta l’orrido del Grand Eyvia, la cui vista regala un pizzico di vertigine. Una volta arrivati dall’altra parte, seguendo la guida si entra “dentro” il monumento, passando per il sentiero che consentiva il passaggio di persone e animali. Uno stretto cammino di pietra nascosto alla vista, tutto interno al ponte acquedotto, perfettamente conservato. Quasi tutto il tragitto avviene su dei pannelli trasparenti, sotto i quali si apre la vista delle fondamenta: inizialmente interrate, sono state dissepolte per poter evidenziare la tecnica costruttiva. L’impressione è quella di camminare nel vuoto, a mezz’aria: una scelta particolare, che regala qualche emozione in più ai visitatori.
Una passerella in acciaio conclude il percorso, conducendo a un piccolo centro visite, con pannelli esplicativi. Se il restauro del ponte acquedotto è concluso, altrettanto non si può dire del progetto nella sua interezza, finanziato con fondi europei, che comprende alcuni altri allestimenti esterni alla struttura: uno degli effetti del patto di stabilità.
Il Pont d’Aël è come il pezzo di un puzzle più vasto, che ricostruisce la forte presenza dell’impero romano nella regione: molto probabilmente era stato realizzato per poter sfruttare le miniere di marmo bardiglio, materiale edile che ancora oggi si può ammirare in molti monumenti dell’Aosta romana. La sua riapertura è uno degli eventi con cui la regione celebra il bimillenario della morte dell’imperatore Augusto, fondatore di Aosta.
 

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