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La pioggia rovina la festa alla Foire d’Été, bilancio comunque positivo

Oltre 400 artigiani si sono finalmente ritrovati lungo le vie del centro storico di Aosta, come da tradizione, per esporre le proprie opere.
Cultura

Le previsioni del tempo, purtroppo, questa volta erano corrette. La pioggia ha fatto capolino in pieno orario, questo pomeriggio, poco dopo le 15.30, ponendo fine in anticipo alla 52/a edizione della Foire d’Été. Un vero peccato, perché il caldo e la bella mattinata di sole avevano restituito ad Aosta un momento di festa comunitaria che mancava ormai da un anno e mezzo, per via della pandemia.

Il bilancio, in questo senso, nonostante il maltempo, è tutto sommato positivo: oltre 400 artigiani si sono finalmente ritrovati lungo le vie del centro storico di Aosta, come da tradizione, per esporre le proprie opere. Lo hanno fatto con il sorriso e la voglia di tornare alla normalità, forse più che per fare affari e vendere qualche pezzo. Sui banchetti, oltre ai soliti grandi classici – dai tata ai galletti, passando per i fiori di legno e le grolle – anche tanti oggetti originali, probabilmente frutto dei lunghi periodi di lockdown vissuti in questo difficile periodo.

Buona anche la risposta del pubblico. Tanti i visitatori – molti turisti – si sono riversati nel capoluogo regionale al punto che, come avviene per la sorella invernale, per tutta la mattinata è stato istituito il percorso obbligatorio “a senso unico”, in modo da poter gestire il flusso in piena sicurezza, soprattutto nelle vie più strette.

L’unico dato disponibile, significativo dal punto di vista statistico, è quello relativo agli ingressi nel padiglione in piazza Chanoux, ad Aosta, che ospita l’Atelier des Méties: malgrado il filtro del controllo del Green Pass e della temperatura sono state 2.169 le persone entrate a visitare le opere degli artigiani professionisti. Gli altri sistemi di rilevazione utilizzati nelle vie del centro avevano lo scopo di stimare il grado di assembramento.

La pioggia del pomeriggio non ha condizionato il successo di questo evento – commenta l’assessore allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Luigi Bertschy –  che premia il coraggio e il lavoro di tutti coloro che hanno consentito lo svolgimento della Foire d’Été. Organizzarla è stato più difficile di quanto avessimo pensato, ma ce l’abbiamo fatta, anche grazie all’attenzione con cui egli espositori, i cittadini e i turisti hanno rispettato le regole. Spinti dall’entusiasmo degli artigiani che oggi ci hanno manifestato la loro gioia di poter essere nuovamente per strada, incontrarsi e parlare con i visitatori, da domani saremo al lavoro per creare le condizioni affinché si possa svolgere, il prossimo gennaio, anche la Foire de Saint Ours. Il comportamento responsabile di tutti ci fa ben sperare sulla possibilità di poter vivere in sicurezza anche la Foire invernale”.

La Foire è ancora viva, insomma, e il prossimo appuntamento con gli artigiani, si spera, è per i prossimi 30 e 31 gennaio. Per visitare l’Atelier des Métiers (dove viene richiesto il Green Pass), invece, c’è ancora tempo perché resterà aperto ancora fino a domani, domenica 8 agosto.

Bertschy : “Ora al lavoro per Foire Saint Ours di gennaio. Il settore dell’artigianato di tradizione merita il massimo impegno della Regione

L’artigianato di tradizione merita un impegno forte da parte delle istituzioni e in questa direzione ci stiamo muovendo. Abbiamo intenzione di avviare a breve un largo confronto per attualizzare la normativa regionale di questo settore – anticipa l’Assessore Bertschy – con particolare riferimento alla rivisitazione delle botteghe scuola, alla ridefinizione delle diverse categorie di artigianato, al ruolo dei maestri artigiani e al rilancio delle cooperative”.

Tra i dossier su cui stiamo lavorando – prosegue l‘Assessore –  figurano anche il progetto di rilancio dell’Ivat, il rinnovo dell’allestimento del Museo dell’artigianato valdostano (Mav) e l’implementazione del sito la saintours.it che diventerà il punto di riferimento digitale dell’artigianato di tradizione. Inoltre intendiamo concretizzare l’acquisto da parte dell’ente pubblico di opere di artigianato di tradizioni meritevoli, regolato da una recente normativa approvata dal Consiglio regionale. In questo progetto in particolare pensiamo che possano essere coinvolti anche altri enti pubblici e privati e in questa direzione si sta già muovendo la società Cva che ha lanciato un concorso in occasione del suo ventennale”.

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