La SFOM mette Rizomi per far crescere la cultura dell’ “altro” in Valle d’Aosta

I laboratori, aperti ai ragazzi dai 14 ai 29 anni, hanno come obiettivo di far conoscere e scoprire culture e stili musicali diversi
Rizomi Sfom
Cultura

Dissolvere le gerarchie e sviluppare un’espansione musicale orizzontale grazie alla contaminazione favorevole di stili, musiche e culture: la SFOM punta in alto, ma soprattutto, vede in grande con artisti internazionali che, per diversi weekend, si presteranno a laboratori musicali che lasciano le radici suonare in libertà e condivisione. Rizomi, l’ultimo progetto della SFOM, è stato presentato martedì 14 febbraio nella sede aostana, ma vuole espandersi proprio come il suo nome indica: lo sviluppo di una rete lenticolare all’interno delle radici per una diffusione capillare e un depotenziamento delle gerarchie a favore di un sapere e di una conoscenza comunitarie.

I laboratori di Rizomi tendono all’altro, alla scoperta di nuove comunità e di nuovi stili, non per impoverire la tradizione valdostana, ma al contrario per arricchirla e farla evolvere ulteriormente nel segno della scoperta dell’altro appunto; saranno 5 in totale e, come per le sonorità, anche le location saranno diverse e fuori da Aosta (tranne uno in Cittadella), in modo tale che  il progetto possa permettere anche di scoprire nuovi luoghi della regione: Morgex, Saint-Vincent, Arvier, Pont-Saint-Martin.

Dal 25 febbraio al 7 maggio i ragazzi, dai 14 ai 29 anni, non per forza iscritti alla SFOM, ma che abbiano buone competenze musicali, potranno fare il giro del mondo grazie ai grandi artisti che hanno risposto presente alla chiamata della Fondazione Maria Ida Viglino e che parteciperanno come docenti: 25 e 26 febbraio, all’auditorium di Morgex con il sound designer torinese Daniele Mana; il 4 e 5 marzo all’Auditorium del comune di Saint-Vincent ci sarà Zhao Xiaoyu e il suo Gu Zhen; si continua con la musica peruviana ad Aosta in Cittadella il 25 e 26 marzo; per poi lasciare spazio ai ritmi balcanico-mediterranei dell’Albania insieme a Jakova Bardh, un solidissimo artista della musica tradizionale albanese che si è specializzato anche nella musica colta e che sarà ad Arvier il 15 e 16 aprile; mentre chiude la rassegna di laboratori, a Pont-Saint-Martin il docente Tarek Awad, che porterà in Bassa Valle la musica della tradizione araba/egiziana e i meravigliosi ritmi della darbuka.

Lo svolgimento pratico dei laboratori prevede una durata di 16 ore, suddivise tra il sabato e la domenica articolati rispettivamente dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30: lavoro laboratoriale per il gruppo di musicisti e il secondo giorno dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18 lavoro laboratoriale per il gruppo di musicisti, mentre  dalle 19.00 alle 20.00: concerto di restituzione del lavoro fatto nei due giorni tutti insieme, con anche una parte di concerto eseguita solamente dai musicisti docenti.

I laboratori sono inoltre aperti anche agli uditori che non dovranno avere competenze musicali, ma solo una forte curiosità per comunità e culture diverse da quella valdostana.

Per maggiori informazioni https://fondazionemusicalevda.it/news/rizomi/

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