La Valle d’Aosta entra con 16 beni culturali nel circuito Abbonamenti Musei
I castelli di Fénis, Issogne, Verrès, Sarre, il Baron Gamba di Chatillon, il Mar, l’Area megalitica e ancora il Teatro Romano, il Criptoportico, il Pont d’Ael e il Centro Saint-Benin. Sono solo alcuni dei 16 beni culturali valdostani, che dal prossimo 28 settembre entreranno nel circuito culturale di Abbonamenti Musei.
L’Associazione, nata 25 anni fa, coinvolge oggi più di 150mila persone – nel 2018 si è superato il milione di ingressi – e 436 beni del Piemonte e della Lombardia. L’abbonamento Musei permette ai fruitori di visitare gratuitamente e ogni volta che lo si desidera i musei, le residenze reali, le ville, i giardini, le torri, le collezioni permanenti e le mostre del Piemonte, della Lombardia e, ora anche della Valle d’Aosta. Gli abbonati, inoltre, possono fruire di numerosi sconti sulle stagioni teatrali e concertistiche e presso festival e parchi a tema.
“E’ un accordo storico per il mondo culturale valdostano – sottolinea oggi l’Assessore al Turismo Laurent Viérin – arrivato dopo anni di lavoro.”.
La Valle d’Aosta entrerà nell’Associazione come socio ordinario. “Abbiamo sempre pensato alla Valle d’Aosta come partner naturale” spiega Dino Verardi, presidente dell’Associazione abbonamenti museo. “Con l’ingresso della Valle d’Aosta il nostro pubblico di grandi appassionati saprà cogliere nuovi stimoli”. Nel primo anno dell’accordo il prezzo dell’abbonamento non subirà variazioni. A promuovere e vendere le carte saranno gli uffici regionali del turismo.
“Il Forte di Bard è stato il punto di partenza, ora arrivano nuovi stimoli che il pubblico di grandi appassionati saprà cogliere” dice il direttore di Abbonamenti Musei, Simona Ricci annunciando l’intenzione per il prossimo anno di organizzare un Grand tour alla scoperta della Valle d’Aosta.