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Lady Bubblegum riaccende i motori della band Space Traffic

Il gruppo valdostano riparte per il suo viaggio spaziale pubblicando un nuovo singolo dopo l'EP Jungle che aveva segnato il loro debutto
Cultura

Viaggiare tra stili, dinamiche e mondi musicali diversi: gli Space Traffic rendono giustizia e omaggio al loro nome ribadendo la loro versatilità grazie a Lady Bubblegum, il loro nuovo singolo.

Come accadde nel maggio 1969, mentre la capsula della Missione Apollo 10 orbitava sopra al lato oscuro della Luna e le comunicazioni si interruppero improvvisamente, quando l’equipaggio udì una strana musica che la Nasa spiegò come causata dal traffico di oggetti spaziali entrati in contatto col campo magnetico del satellite, così, quasi mezzo secolo dopo, al tramonto del 2015, sono nati gli Space Traffic in memoria di quanto accaduto all’Apollo X, portando al centro di tutto la loro musica che si presenta come un viaggio nello spazio senza limiti e, soprattutto, senza limitazioni. Esattamente come un viaggio nello spazio.

Space Traffic

Dal 2015, il gruppo valdostano composto da Marco Pica (voce), Fabio Baldassarri (chitarra) e Florian Bua (batteria, integra il gruppo in un secondo momento), cerca, con Lady Bubblegum, una ballata rock piena di sentimento , di lanciarsi in un esperimento: il brano è infatti stato scritto dalla band e registrato a 432 Hz, una frequenza che si ritiene abbia proprietà curative e meditative. Come essere nello spazio insomma. Questo viaggio è possibile, come spiega Marco Pica, anche grazie alla collaborazione con Michele Picciurro: “La sua grande intuizione è stata quella di registrarci in studio ma con un’impostazione live, ovvero suonando tutti assieme senza metronomo come una volta. Il suo l’obiettivo era di catturare l’energia che sprigioniamo nei concerti dal vivo. All’inizio non ne eravamo così sicuri, ma ci siamo lasciati trasportare dal suo entusiasmo e gli abbiamo dato ragione. La sua visione e passione per la musica è stata fondamentale e tra l’altro Michele è dei pochi in Italia, e non solo, ad aver fatto ascoltare in pubblico The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd in quadrifonia, come originariamente registrato da Alan Parson”.

Oltre alla collaborazione con Picciurro, anche l’ingresso di Florian Bua è stato fondamentale per aggiungere un tassello al viaggio artistico della band: “Flo e Fabio (Baldassarri, n.d.r), sono amici da una vita – spiega ancora Marco -, e hanno collaborato in vari progetti musicali in passato. Ci siamo trovati tutti insieme per una jam session ed è subito scattata quella scintilla con una potenza e un’energia incredibili. A quel punto era ormai chiaro come Flo fosse diventato il Pilota delle drums”.

Space Traffic

Se Lady Bubblegum si muove su frequenze spaziali e meditative, il loro primo EP, Jungle, riporta l’ascoltatore su frequenze più fedeli al rock, ma è proprio questo che rende gli Space Traffic così versatili e portati alla sperimentazione: “Sono molte le differenze tra i nostri lavori passati e presenti, ma tutto questo fa parte del dna Space Traffic. Ci piace viaggiare tra stili, dinamiche, mondi diversi, e lo facciamo quasi incoscientemente trasportati dalla magia della musica. A livello complessivo, però, rimaniamo sempre all’interno del genere rock”.

Dopo questo nuovo singolo, l’obiettivo della band è di portare a compimento un nuovo album, anche se non a stretto giro. E, mentre le idee fioriscono e il materiale è in lavorazione, i 3 astronauti della melodia stanno registrando e componendo nuove canzoni che usciranno un po’ alla volta, sino al completamento del nuovo disco. Mentre la navicella degli Space Traffic si prepara per un nuovo viaggio, sarà presto possibile ascoltarli nuovamente in live, mentra la loro musica fa il giro del mondo ricevendo feedback positivi da Canada, Australia, Stati Uniti, India e UK, a prova del fatto che il decollo è andato e ora alla band valdostana tocca solo mantenere la rotta spaziale.

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