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Le Digourdì conquista il Lago Chamolé. Il nuovo simpatico video della compagnia di Charvensod

Il video di Le Digourdì ormai da alcune estati arriva puntuale, a metà stagione, per divertire e avvicinare il maggior numero di persone al patois e al suo utilizzo.
Cultura

Come Natale, una sicurezza ogni anno. Il video di Le Digourdì ormai da alcune estati arriva puntuale, a metà stagione, per divertire e avvicinare il maggior numero di persone al patois e al suo utilizzo.

Una certa propensione per la divulgazione della lingua valdostana attraverso pièce e video divertenti, fanno della compagnia di Charvensod una delle più moderne del panorama regionale, soprattutto grazie al loro uso dei social per fidelizzare il pubblico e avvicinare al patois anche coloro che non lo parlano.

Nel video La Tita Eun Vacanse, sempre diretto da Fabio Réan, un manipolo di valorosi tsarvensoulein parte da Charvensod all’ideale conquista del lago, passando per il comprensorio di Pila, ricordando a tutti che lo stesso si trova nel comune dell’Envers (senza specificare che non è a Gressan!), e non va mai dimenticato. A piantare la bandiera il gallo della compagnia, protagonista quindi di una doppia rivincita; proprio lui che cantava nel video de Tsarvensou Lidò, finito poi su una cloche d’argento durante il video de Cllotse de Tsalendre. Eccolo a bordo lago, sembra sia tornato in scena per riprendersi ciò che gli era stato tolto al grido di #charvensodlagochamolé. In effetti, prima di La Tita eun Vacanse, il Pou della compagnia era stato il protagonista di un divertente prequel del video estivo, in cui, dopo essere scampato alla morte, si allenava accompagnato da un mistico maestro alla Dragon Ball, per compiere la sua missione: fare la festa a Fabien, amico di una vita, ma diventato traditore.

Oltre al gallo presente tutta la truppa, in una canzone che vuole essere spensierata, e lo è, ma è anche un invito alla leggerezza dopo mesi di chiusure e di lockdown. A scrivere il testo Fabien Lucianaz, sempre un grande esercizio di stile soprattutto se si pensa che il patois è molto difficile da adattare ai ritmi moderni delle canzoni e non è propriamente semplice da cantare. Le voci di Sophie Comé e Fabien ripetono il ritornello di una testa in vacanza, ma, siccome i viaggi tra disposizioni e pandemia non sono così semplici, basta immaginare che il Lago Chamolé sia come Ibiza. E forse… anche meglio!

 

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