Le opere di Photobuster Aosta raccontano il capoluogo

Dopo due settimane di documentazione, scoperta visiva e ricerca artistica, i sei fotografi del collettivo “Cesura” hanno presentato in Plus gli scatti con cui hanno mappato il territorio di Aosta e i suoi dintorni.
Cesura
Cultura

Un ragazzo con il palet in mano, un raggio di sole che irradia i sottili rami di una pianta, una giovane donna che guarda in camera davanti all’Istituzione Scolastica San Francesco. La treccia color luna di una signora anziana, un apicoltore avvolto nel fumo, una coppia davanti al banco di un negozietto con la scritta “Pane fresco” e “Fontina”. Un uomo di spalle che legge le notizie di fronte a un’edicola illuminata dai lampioni, il dettaglio di una mano con pane e formaggio, una donna concentrata sulle carte. Sono alcune delle opere del progetto fotografico Photobuster Aosta, realizzato con il patrocinio dall’amministrazione comunale di Aosta e presentato ieri pomeriggio negli spazi di Plus, con cui sei membri del collettivo fotografico Cesura hanno documentato il capoluogo valdostano e i suoi dintorni.

Una residenza fotografica culturale per offrire ad Aosta uno sguardo su se stessa

“Questo progetto ha oramai dieci anni di attività e consiste nell’idea di raggruppare un gruppo di fotografi, metterli insieme, mixare i loro sguardi e raccontare una realtà. La fotografia è un linguaggio con un carattere di verità, di comunicazione e di documentazione: il nostro essere stranieri con uno sguardo affamato ci porta a vedere le cose con un nuovo spirito: queste foto vogliono mostrare ad Aosta uno sguardo su se stessa.” – ha spiegato il fotografo Luca Santese. Durante le due settimane di documentazione, scoperta visiva e ricerca artistica, ogni artista ha mappato, interpretato, guardato e restituito Aosta attraverso un’indagine tematica personale. Chiara Fossati ha raccontato la gioventù, tra fanciullezza e adultitudine, Giacomo Liverani i giovani e la tradizione, Giorgio Salimeni l’anzianità, Luca Santese l’iconografia dell’arte sacra e l’iconografia della fisionomica degli abitanti del luogo, Marco P. Valli il culto del cibo e le tradizioni, Alex Zoboli l’abitare e il problema abitativo.

“In queste settimane l’arte ha fatto un importante lavoro di cucitura delle fratture che possono nascere di fronte ai cambiamenti urbanistici, culturali e di sviluppo di una città: gli artisti hanno affrontato con un altro occhio le trasformazioni e rappresentato con un altro sguardo la nostra regione, cogliendone lo spirito, l’operosità, la cultura, il mondo giovanile, l’anzianità, l’agricoltura e l’allevamento.” – ha commentato l’Assessore alla cultura Samuele Tedesco. La restituzione del progetto “Photobuster Aosta” avverrà direttamente nelle strade di Aosta: dal 22 ottobre al 4 novembre, 60 fotografie selezionate comporranno una mostra a cielo aperto negli spazi affissionali del comune. Le foto realizzate sono disponibili al link seguente.

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