“Ero in cima al Rosa; un amico, guida alpina, mi parlò della Fiera di Sant’Orso, mi disse che lui avrebbe partecipato con il fratello: creava grolle al tornio e le scolpiva con grande passione. Decisi lassù che ci sarei stato anch’io”. Comincia così il testo di Gianfranco Bini che fa da premessa al volume fotografico “L’eredità della Fiera di Sant’Orso” realizzato insieme a Giuseppe Simonetti (Edizioni Lassù gli ultimi).
"Questo probabilmente è il mio ultimo libro. Ne ho fatti 70 e il peso inizio a sentirlo" ha detto il fotografo Bini, durante la presentazione della pubblicazione avvenuta venerdì 16 dicembre a Palazzo regionale. Promosso dall’Amministrazione regionale il volume raccoglie le immagini che raccontano la millenaria Fiera di Sant’Orso dal 1963 al 2000, rispettivamente l’anno in cui Bini fece il primo scatto alla Fiera e l’anno (il 2000) dell’ultimo clik alla Millenaria.
‘Al giorno d’oggi – ha spiegato Bini – raccontare la Fiera di Sant’Orso con le fotografie è difficile a causa del grande afflusso di visitatori. Non hai che un paio d’ore: prima il buio, poi la folla non ti permettono di osservare con calma, il freddo rende tutto più lento, le mani sono sempre più gelide con quel blocco di metallo che porti in mano e il colloquio con lo scultore è sempre più difficoltoso per la calca che ti trascina”. La suggestione del racconto di Bini è tutta nella composizione dei suoi scatti, che nel tempo riescono con maestria e con immagini “pulite”, non corrette al computer come oggi, a donarci una dimensione delle fiera profonda e autentica.
“Le immagini in questo volume sono tutte “pulite”, come nel mio stile. Sono il risultato della mia passione per documentare. Ci sono tanti ricordi e tanti amici’. Quella di Bini è una passione che lo porta ad aver raccolto nel tempo oltre 1 milione di foto “che devo ordinare “ ha detto molte delle quali però già pubblicate su decine di pubblicazioni, tra le quali “Lassù gli ultimi”, un punto di riferimento per gli amanti delle montagna. ‘Le immagini raccolte – ha commentato il presidente della Regione, Augusto Rollandin – sono un documento importante per la Valle d’Aosta e per far conoscere quest’evento di assoluto rilievo’.
“L’eredità della Fiera di Sant’Orso” è sì il titolo della pubblicazione e probabilmente è anche l’eredità fotografica che Bini lascia agli appassionati insegnando loro a guardare le cose da vicino, entrare in essa per coglierne l’essenza, come ha fatto lui per anni al mettino presto, conoscendo gli artigiani, facendoseli amici e condividendo con loro un antico sapere che lui ha saputo cogliere con i suoi scatti.