"Mirella Caponetti? Uno tsunami della lirica". Così ha definito la cantante il pianista Andrea Turchetto, durante lo spettacolo "Be my love", fingendo di lamentarsi del carattere imprevedibile e vulcanico della cantante con il presentatore della serata Clemente Pernarella. E Mirella Caponetti non l'ha smentito, portando in scena uno show gratuito intenso e travolgente, assieme a un gruppo di musicisti e giovani cantanti di tutto rispetto. Oltre ai già citati Clemente Pernarella, attore di cinema, televisione e teatro, e Andrea Turchetto, pianista classico, c'erano Alessandra Floresta, soprano, Cosimo Vassallo, tenore, i cantanti Fabiana Fossi e Fabio Guerrieri, Andrea Turchetto, pianista classico, Bruno Erminero, pianista jazz, Marco Collazzoni, sassofono, Simone Serafini, contrabbasso, Alberto Mandarini , tromba e flicorno, e Luca Colussi, batteria. Il menu, decisamente sostanzioso, ha attirato molte persone: ad applaudire gli artisti c'era una platea entusiasta e gremita, incurante della lunghezza dello spettacolo, che ha sfiorato le tre ore.
Lo spettacolo è stato suddiviso in due fasi: la prima ha esaltato le virtù canore degli interpreti, alle prese con brani di operette, tratti da La Vedova allegra, Il paese del sorriso, La danza delle libellule e altri libretti, ma anche con intermezzi dal sapore umoristico. Non sono mancati alcuni brevi monologhi, a cura del versatile Clemente Pernarella. L'ironia che contraddistingueva lo spettacolo ha contaminato anche le canzoni, e in particolare il "Duetto buffo di due gatti" di Rossini, immaginaria schermaglia felina tra Mirella Caponetti e Alessandra Floresta. A essere prese di mira sono state soprattutto le manie, le piccole ipocrisie, le gelosie dell'ambiente lirico. La prima parte dello spettacolo si è chiusa con "Be my love", capolavoro di Brodszky, cantato in versione corale. La seconda parte ha offerto un repertorio differente, più moderno, spaziando da "La vita è una cosa meravigliosa", a "Roma non fa' la stupida stasera", a "Caruso" e "Il fantasma dell'opera", interpretato a più voci. Ogni brano di questa seconda selezione di opere è stato accompagnato dai musicisti del Classic & jazz ensemble, capaci, a seconda dei casi, di fornire un tappeto sonoro evocativo, o di trascinare il pubblico in un'interpretazione virtuosistica di Caravan, di Duke Ellington, o del classico tema della Pantera Rosa.
E' stato un ritorno alle origini per la Caponetti, cresciuta in Valle d'Aosta, e oramai apprezzata artista internazionale. Verso la fine dello spettacolo, in barba al programma, ha dedicato un brano alla figlia Giada, che l'ha raggiunta sul palco per cantare a due voci "Strano il mio destino" di Giorgia. A giudicare dagli applausi, dalle acclamazioni e dai commenti all'uscita dal Giacosa si può dire che l'esperimento, una curiosa commistione tra generi e artisti, sia riuscito perfettamente.