L’Orage si regala un album per i primi 15 anni tra bilanci e resistenza sonora artigianale

Gli inizi, l'esplosione, De Gregori e la fedeltà a un prodotto artigianale in cui il pubblico possa rifugiarsi: la band valdostana festeggia senza rimpianti
LOrage Andrea Bertallot
Cultura

Il periodo del “temporale” è ancora vivo: non è il tempo di ricordare per il gruppo valdostano, ma di costruire ancora ricordi, anche attraverso un nuovo album. Un album in uscita a Natale, registrato nel loro “nido d’amore”, lo studio BluMusica di Torino, dove la loro grande avventura ha avuto inizio ben 15 anni fa e dove hanno deciso di radunare alcuni fan che hanno risposto presente alla chiamata, per creare un disco live. Il lavoro sarà il primo di un trittico “a loro immagine e somiglianza”

Era il 2014 quando L’Orage calcava il palco del 1° maggio a Roma, portando con sé la più piccola regione d’Italia, i suoi suoni, le sue fantasie: mai nessuna band era riuscita a calcare quel palco e, in generale, ad avere una risonanza tale in patria (i Kina, altra band storica, fece fortuna specialmente all’estero n.d.a.). Da quel maggio di 8 anni fa, i binari della vita e della musica per la band si sono incontrati tante volte con uscite di membri, nuovi ingressi temporanei, assestamenti con la formazione a 3 (Vincent e Rémy Boniface e Alberto Visconti), nuove commistioni musicali e stop forzati, ma il progetto alla base del gruppo non è mai venuto meno, come racconta Vincent: “La nostra battaglia era ed è quella di prolungare l’artigianalità nelle canzoni d’autore contro l’industrializzazione massiva; stiamo navigando verso un obiettivo che ci eravamo dati, ovvero quello di far uscire un album un anno si e un anno no, e maciniamo concerti, tantissimi concerti, non solo in Italia, ma anche Svizzera e Francia. In queste nuove esplorazioni parliamo anche di nuove frontiere sonore raggiunte e il cimentarci con grandi artisti del passato come De André e di nuovo Gainsbourg, che sarà presente anche in questo nuovo album con una nostra versione di Couleur Café”.

LOrage
LOrage

Il boom che naturalmente la Valle d’Aosta si aspettava dalla sua band del momento non c’è stato, o almeno non come lo si intende in questo momento nel mondo della musica. Dopo Musicultura, De Gregori, la Sony come major e il Concertone, il “fenomeno L’Orage” è rientrato nei confini valdostani per un periodo, lavorando a testa bassa sullo studio di nuovi suoni e di nuove strade da percorrere senza compromessi, per questo i suoi componenti non parlano di flop: “Mi viene chiesto se L’Orage potesse “esplodere” a livello nazionale. Mi viene da rispondere “Più di quanto non abbia fatto”? – spiega Alberto Visconti, frontman del gruppo -. “Parliamo di un gruppo con gli organetti e la ghironda che all’epoca della trap è arrivato al 18esimo posto della classifica di Itunes. Un gruppo che quest’estate, dopo già 15 anni, ha macinato una cinquantina di concerti tra Valle d’Aosta, ma anche Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia e soprattutto Svizzera e Francia, due territori in cui ci stiamo affermando poco a poco. Il tutto all’indomani di una pandemia che ha spazzato via buona parte dei “professionisti della musica”. Per questo a me non sembra un insuccesso. Se quindici anni fa mi avessero detto che nel 2022 avrei vissuto ancora di musica mi sarebbe sembrato un bel sogno, invece eccomi qui”.

Alberto e Vincent non hanno dubbi sul tornare a un prodotto che sia fedele e che possa avere vita propria senza i compromessi che troppo spesso il mondo della musica impone a chi ha una linea artistica ben precisa. Dopo l’esperienza con la Sony il gruppo ribadisce con vigore il suo mantra, che senza dubbio emergerà dall’album in uscita a Natale, e che li rappresenta: “Siamo musicisti professionisti e costruiamo la nostra arte a nostro piacimento e modello, senza scendere a compromessi con direzioni da noi non auspicate, questa è la vitalità apprezzabile. Facciamo la musica che vogliamo fare e l’abbiamo racchiusa in un album che non vuole essere una serie di ricordi, ma un’istantanea dei nostri anni. Di questi anni”.

LOrage
LOrage

E di questi anni non sembrano avere rimpianti gli artisti valdostani, se non, per Vincent, due pensieri: “Purtroppo non sono mai riuscito ad annotarmi tutte le volte che abbiamo calcato un palco o una scena. Mi sarebbe piaciuto tenere traccia di tutto questo su un taccuino da riprendere ogni volta che la nostalgia o il bisogno me ne davano modo. In secondo luogo potrei dire che uno dei rammarichi che ho è non aver replicato il concerto con Francesco De Gregori, ma è stato comunque incredibile”.

Resistere alle mode, alle scorciatoie e ai compromessi sembra essere il regalo più grande che il gruppo si fa per questi primi 15 anni, cercando di rimanere saldi a terra in un mondo che cambia, dove le dinamiche musicali e commerciali cambiano velocemente: “Va anche notato – spiega Alberto – che all’epoca dei nostri primi dischi i gruppi più amati dai giovani, che allora eravamo noi, erano gruppi come Louise Attaque o Gogol Bordello, gruppi compatibili con la nostra proposta e il cui discorso noi puntavamo ad evolvere. Erano anche anni in cui si vendevano tanti dischi che fornivano una buona base economica all’attività di musicista, mentre oggi lo scenario è diverso. Le nuove mode musicali tagliate a misura di social sembrano disprezzare gli strumenti reali. Quello che è cambiato è che le piattaforme hanno disintegrato il mercato discografico e la grande battaglia di tutti i musicisti del mondo, oggi, è quella di veder meglio distribuiti i proventi dello streaming. Nel frattempo, per sopravvivere, tocca macinare concerti. E per quello noi siamo sempre pronti”.

Aspettando l’uscita dell’album, dal nome ancora segreto, che segna una prima grande fetta di vita di L’Orage, il gruppo pianifica il futuro prossimo e tutto quello che verrà in seguito, certo della fedeltà del suo pubblico e dei suoni tradizionali che garantiscono al pubblico musica non banale e sonorità radicate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza ETermini di servizio fare domanda a.

The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte