Mario De Biasi ad Aosta con “Un mondo di Baci”

Inaugura domani la mostra del grande fotografo italiano che porta all’espace Porta Decumana della Biblioteca regionale di Aosta 36 fotografie scattate nel corso della sua carriera, da New York a Rio, passando per Milano, Firenze, Parigi, Vienna, Londra.
Foto Mario De Biasi - Gli italiani si voltano
Cultura

"Ha fotografato rivoluzioni, uomini famosi, paesi sconosciuti. Ha fotografato vulcani in eruzione e distese bianche di neve al Polo a sessantacinque gradi sottozero. La macchina fotografica fa parte ormai della sua anatomia, come il naso e gli occhi". Sono le parole di Bruno Munari nel descrivere l’amico Mario De Biasi, classe 1923, uno dei più grandi fotografi italiani ancora viventi, protagonista dell’inaugurazione della mostra “Un mondo di Baci” che avverrà, non a caso, domani 14 febbraio alle ore 18.

Organizzato dall’Assessorato regionale alla Cultura e curata da Raffaella Ferrari e Daria Jorioz, l’evento espositivo trova spazio all’espace Porta Decumana della Biblioteca regionale di Aosta e ospiterà 36 fotografie “vintage print” in bianco e nero e 12 a colori, che descrivono la vita attraverso il suo gesto più conosciuto e abitudinario, il bacio, un’azione dal forte valore simbolico. De Biasi è autore di 132 copertine di Epoca, con cui ha collaborato per trenta anni, oltre ad innumerevoli reportage da tutto il mondo. Con la sua attività ha saputo regalare uno sguardo attento alle vicende del mondo, presentandole al pubblico con formidabile resa narrativa e quel tocco di poesia che il visitatore potrà ritrovare nella mostra di Aosta.


Mario De Biasi
comincia a fotografare nel 1945 con un apparecchio rinvenuto tra le macerie di Norimberga, dove si trovava deportato. Da qui comincia il suo lungo cammino ricco di viaggi e scatti che, dal bianco e nero al colore, hanno riempito la vista di un pubblico vastissimo. Nel 1948 ha la sua prima mostra personale e la consacrazione della sua attività arriva nel 1956 con il servizio sulla rivolta popolare di Budapest, in cui si guadagnerà l’appellativo di "italiano pazzo". Qui scatta una delle immagini più rappresentative presenti in mostra: una coppia di profughi che si bacia appassionatamente dopo aver varcato il confine.

In oltre cinquant’anni ha fotografato i principali avvenimenti nazionali e internazionali; con le sue immagini sono stati illustrati articoli, numeri speciali di riviste e oltre cento libri, che si aggiungono alle numerosissime mostre personali e collettive.
Il suo poliedrico e versatile punto di vista ha attraversato temi diversi, filtrando il mondo attraverso il suo sguardo e l’obiettivo della sua macchina fotografica. Questa capacità gli è valsa nel 1982 il prestigioso premio Saint-Vincent per il giornalismo, che ha coronato e accompagnato una fittissima carriera espositiva, tra cui la partecipazione alla rassegna “Gli Universalisti alla Photokina” di Colonia nel 1972, alla mostra The Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Solomon Guggenheim Museum di New York nel 1994 dove la sua foto Gli italiani si voltano è stata utilizzata come manifesto ufficiale della manifestazione, alla grande retrospettiva all’Arengario di Milano nel 2000, al Paris Photo del 2007 e alla mostra sul Neorealismo Italiano di Madrid nel 2008. Mario De Biasi è inoltre presente nel volume The Faces of Photography: Encounters with 50 Master Photographers of the 20th Century.

Nel suo album storico di riconoscimenti non vanno dimenticati l’ Erich Salomon Preis a Colonia nel 1973, il premio alla carriera al Festival di Arles nel 1994. Nel 1975, 1976, 1977 è stato membro della giuria internazionale del World Press Photo di Amsterdam. Nel 2003 è stato insignito del titolo di Maestro della Fotografia Italiana, massima onorificenza della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Il 7 dicembre 2006, su proposta dell’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, il Comune di Milano gli conferisce l’Ambrogino d’oro.

Oggi all‘attività di fotografo affianca quella di disegnatore, alla quale si dedica con passione e quella di docente nei numerosi workshop in cui insegna ai giovani. La mostra, che sarà visitabile fino al 26 maggio 2012, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese che contiene la riproduzione di tutte le opere in mostra, edito da Allemandi, con testi di Raffaella Ferrari, Daria Jorioz e Italo Zannier, in vendita al prezzo di 14,00 euro. L’ingresso è libero.
 

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