Spazi d’ascolto chiude con il pienone per Roberto Mercadini

Mascherina, prenotazioni e distanziamento sociale, attuato con una minuziosa disposizione delle sedie dislocate nel parco, non hanno dissuaso il pubblico accorso entusiasta per assistere alle quattro serate in programma.
Spazi dascolto
Cultura

“Stilare un bilancio di una manifestazione è sempre un po’ riduttivo perché non siamo un’azienda e alla fine i numeri interessano relativamente poco. Avevo pensato di elencare tutte le persone, gli artisti, che si sono succeduti negli ultimi anni su questo palco ma ci metterei tutta la sera e non vorrei dimenticare qualcuno. Quindi alla fine mi limiterò a ringraziare semplicemente tutti”. Non ha saputo nascondere l’emozione, Enrico Montrosset, Direttore Artistico del Festival Spazi d’Ascolto, presentando l’ultima serata in programma sabato scorso al Castello di Introd.

Un’emozione sincera che in qualche modo rivela anche la soddisfazione per essere riuscito, pur tra mille difficoltà legate alle restrizioni sanitarie per il Covid-19, a mettere in piedi ancora una volta, per il tredicesimo anno consecutivo, un evento di altissimo livello, arricchito dalla collaborazione con la compagnia teatrale Teatro del Mondo.

Mascherina, prenotazioni e distanziamento sociale, attuato con una minuziosa disposizione delle sedie dislocate nel parco, non hanno dissuaso il pubblico accorso entusiasta per assistere alle quattro serate in programma. Musica e teatro in costante dialogo tra di loro – questo era il fil rouge della manifestazione – hanno accompagnato gli spettatori con la simpatia di Federico Sacchi, capace di raccontare in maniera curiosa e appassionata l’influenza dei ritmi africani sulla musica pop e rock contemporanea, ma anche con l’interpretazione intensa di Paola Corti e Loredana Iannizzi, splendide co-protagoniste di una Medea attuale e moderna, così come i virtuosismi jazz di Andreas Schaerer e Luciano Biondini, per concludere con l’incredibile “elogio all’errore” di uno scatenato Roberto Mercadini, vero mattatore di una serata finale che ha fatto registrare il pienone nonostante il forte vento e temperature quasi autunnali.

Un’edizione tenace, dunque, per un Festival ormai maturo, divenuto negli anni un vero e proprio punto di riferimento tra gli eventi culturali dell’estate valdostana.

 

 

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