Spazi_d’ascolto torna a far vibrare Introd con i suoi linguaggi

Si chiude il Festival di Introd, tra emozioni musicali e nuovi linguaggi che entrano di diritto nella famiglia di Spazi_d'Ascolto, confermandone il successo.
Cederna
Cultura

Dopo un 2020 travagliato, per stessa ammissione degli organizzatori che, comunque, avevano garantito il Festival di Introd, Spazi_d’Ascolto è tornato in questo 2021 non meno incerto, per spostare un attimo l’attenzione e cercare di far correre lontano il pensiero.

Un programma ricco, ambizioso, strutturato perché tutti potessero trovare uno spunto per l’ascolto, tornare su linguaggi conosciuti ed esplorarne di nuovi. Nuovissimi. A inaugurare la rassegna ci ha pensato Giuseppe Cederna, in grado di emozionare e far riflettere, oltre che sorridere a tratti con il suo “La cortesia dei non vedenti“, uno spettacolo in grado di lasciare lo spettatore solo di fronte al concetto di viaggio come metafora di vita e alla percezione che si ha di questa.

Otolab in OT-E
Otolab in OT-E

Dopo una prima giornata quasi sold out, a calcare il palco il valdostano Valeriano Gialli, anche qui tema della serata un viaggio, quello di Omero. Il suo lavoro, perfetto anche per chi di poesia e letteratura non ne vuole sapere, ha raccontato l’Odissea come un libro di avventure meravigliose, recitando alcuni brani fra i più singolari: Telemaco, Calipso, i Lestrigoni, Eolo, Circe, Le vacche del sole, L’eccidio delle ancelle. Prima di Gialli, era stato il politologo francese Gilles Kepel a presentare in anteprima la sua comprensione di un momento particolarmente delicato, racchiuso nel suo libro “Il ritorno del profeta“, tra l’allontanamento dell’America di Trump e Biden, la politica scoordinata e conflittuale dell’Europa, la pandemia e il crollo conseguente del prezzo del petrolio, il Mediterraneo e il Medio Oriente stanno diventando una polveriera sempre più minacciosa.

Momento di confronto con Otolab
Momento di confronto con Otolab

Spazio anche alla musica che il 20 agosto con Gavino Murgia e Marcello Fois, protagonisti di una serata incredibilmente emozionante, per terminare il 21 agosto con l’associazione culturale Otolab e la loro performance OT-E che ha emozionato il pubblico grazie alla sua combinazione perfetta di suono e effetto visivo. Era la prima volta che questo nuovo linguaggio entrava nel mondo del Festival di Introd, come racconta Enrico Montrosset, il direttore artistico: “Sono molto felice che a chiudere la rassegna quest’anno sia l’associazione culturale Otolab e altrettanto contento che il linguaggio audiovisivo faccia il suo ingresso a Spazi_d’Ascolto”.

Il Festival di Introd riesce, senza troppi sforzi, a farsi spazio tra le rassegne più delicate, intimiste e intellettuali dell’estate valdostana, un mix di qualità e personalità che consentono ai suoi appuntamenti di radunare tanti appassionati, ma soprattutto tanti curiosi, attirati dalla promessa (poi mantenuta), di serate ad alto tasso di riflessione e bellezza.

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