Torna a Introd “Spazi d’Ascolto”, un viaggio tra i linguaggi lungo 15 anni

La rassegna compie quindici anni e celebra il centenario del Parco del Gran Paradiso. L'edizione 2022 esordisce con Mauro Ottolini (il 17 agosto alle 21.15) per un palinsesto che si muove tra linguaggi, strade e approcci diversi proponendo nuove visioni.
Spazi d'ascolto
Cultura

Quindici anni, per un festival sono un indicatore di buona salute e qualità. Quindici anni per Spazi d’Ascolto, che sarà al Castello di Introd dal 17 al 21 agosto, sono la prova che, una cultura che sa mettersi all’ascolto delle esigenze e degli stimoli del proprio pubblico, funziona.

Il Festival, infatti, sembra funzionare con il processo inverso: la direzione artistica cerca di ricevere dal pubblico gli stimoli per comporre il palinsesto e non va alla ricerca dell’ovvio o dello scontato, proponendo così sempre qualcosa in grado di rompere gli schemi mentali e arricchire intellettualmente chi assiste.

E per arricchire il pubblico bisogna dargli modo di viaggiare tra linguaggi di comunicazione diversi, tentare strade e approcci diversi, osare proponendo nuove visioni, queste sono le premesse del palinsesto creato per l’edizione 2022 e che esordisce con Mauro Ottolini (il 17 agosto alle 21.15) e il suo “In quell’angolo della strada”. La spiccata personalità creativa, l’inventiva e la carica improvvisativa degli eclettici protagonisti, danno vita a questo trio di caratura internazionale, capace di coniugare ricerca sonora ed estro, conoscenza delle tradizioni e utilizzo di strumenti ancestrali come conchiglie, ottoni, fisarmonica e chitarra con la sperimentazione e la sintesi dei nuovi linguaggi musicali, in un’avventura melodica e coinvolgente, che ripercorre quasi un secolo di storia del jazz. “In quell’angolo della strada” risuonano tradizione italiana, blues, gipsy, rumbe esotiche, melodie e canzoni di Ellington, Fats Waller, Amalia Rodriguez, Tom Waits e Don Cherry, Nino Rota e molte composizioni originali dello stesso Ottolini.

Cambio di linguaggi comunicativi per la seconda serata del Festival e subito la varietà della rassegna si svela; il 18 agosto alle 21.15 con “Ciack“, una perfomance live video a cura della Compagnia 7-8 chili: un caleidoscopio di citazioni filmiche, ironico e divertente, che coinvolgerà anche il pubblico tra reale e immaginario. A seguire Proiezione Olmo, di Davide Calvaresi, vincitore del Globo d’Oro 2019 Miglior Cortometraggio, la storia di un pezzo di legno inquieto e disoccupato che non sapendo dove sbattere la testa, sbatte la testa.

Spazi d’Ascolto però è anche un festival legato al territorio che lo accoglie e che vuole celebrare, in un anno così particolare per l’Ente Parco Gran Paradiso, i 100 anni dalla nascita dell’istituzione: l’Eco-concerto per paesaggio sonoro del parco Nazionale del Gran Paradiso e violoncello solo verrà presentato in anteprima assoluta in questa serata. Il concerto è una produzione originale del Festival Spazi d’ascolto, ideata e realizzata in collaborazione con l’Ente Parco e, sulla spianata del Castello di Introd, lo spettatore-ascoltatore prenderà parte a un evento unico, che integra i suoni del Parco, registrati e mixati in un paesaggio sonoro dinamico e coinvolgente, con i suoni della musica, eseguita da Silvia Chiesa, grande interprete della musica contemporanea internazionale. Appuntamento il 19 agosto alle 21.15.

Spazi d’ascolto

Si continua cambiando totalmente registro il 20 agosto, questa volta alle 18.30, con la lectio magistralis di Piergiorgio Oddifreddi dal titolo “L’ascolto nell’impresa scientifica”: un’originale conferenza pensata appositamente per il Festival del Castello di Introd nella quale si affronterà in maniera problematica e interrogativa quale sia il posto riservato, all’interno dell’impresa scientifica, all’ascolto.

Si ritorna poi sul linguaggio della musica, ma anche del teatro, con l’appuntamento di chiusura, il 21 agosto alle 17, quando il Castello di Introd vedrà calcare le scene la Compagnia Teatro Necessario, con il suo spettacolo Nuova Barberia Carloni. La pièce, adatta per le famiglie, ma perfetta per tutti, ricrea l’atmosfera di quei tempi non troppo lontani in cui il barbiere cantava, suonava, serviva da bere, consigliava… in una parola, intratteneva suoi ospiti. E, naturalmente, faceva barba e capelli.

Nel gioco, il palco non è altro che la barberia medesima, animata dai tre aspiranti barbieri, e la platea una grande sala d’attesa. Il pubblico tutt’intorno ne definisce i confini spaziali e assurge infine a parte integrante della sala medesima, cioè dello show.

Per il programma completo, info e prenotazioni è sufficiente consultare il sito web di Spazi d’Ascolto.

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