Tornano “Les Jeudis du Conservatoire” con nove serate

La rassegna di musica da camera che vede protagonisti studenti, ex studenti e docenti del Conservatoire prenderà il via giovedì 13 aprile con il concerto "Lonely travels" e proseguirà fino all'8 giugno.
Les Jeudis du Conservatoire
Cultura

Con l’arrivo della primavera tornano “Les Jeudis du Conservatoire”, nove appuntamenti serali che si susseguiranno dal 13 aprile all’8 giugno – con inizio alle 20.30 e ad ingresso libero –  accompagnando ogni giovedì gli appassionati di musica da camera. La rassegna, giunta alla sua ottava edizione, coinvolgerà come ogni anno studenti, ex studenti e docenti del Conservatoire de la Vallée d’Aoste per presentare al pubblico la produzione artistica della scuola.

Oltre ad essere “una vetrina altamente qualificata” – come spiegato in conferenza stampa stamane, venerdì 31 marzo, dalla direttrice Mariella Tarenghi -, la rassegna è anche “un momento fondamentale da un punto di vista didattico per tutti gli studenti della scuola che hanno la possibilità di assistere dal vivo ad esibizioni di alto livello portate sul palco dai loro stessi compagni”, ha raccontato Edoardo Milleret, rappresentante degli studenti. Il programma, illustrato dal referente del progetto Mauro Gino, abbraccia un arco temporale che spazia dalla musica antica e quella più contemporanea, viaggiando tra i secoli, e proponendo così al pubblico – come sottolineato l’Assessore Jean-Pierre-Guichardaz – “un’offerta in grado di allietare e dare un segno di una realtà sempre molto viva e attiva”.

Ad inaugurare l’edizione 2023, che ogni giovedì si terrà presso l’AuditoriumRenato Callisto Arnod” all’interno della Torre dei Balivi, sarà il 13 aprile il concerto per contrabbasso “Lonely Travels” di Alberto Lo Gatto, mentre il secondo appuntamento, il 20 aprile, vedrà sul palco un trio di ragazzi formatosi proprio all’interno della scuola. Il giovedì successivo, il 27 aprile, sarà invece la volta di un concerto per archi, mentre il mese di maggio si aprirà con l’esibizione di canto “Parlami d’amore” che tra gli artisti vede la partecipazione del tenore Mykyta Ischenko, studente da poco arrivato dall’Ucraina e che attualmente studia presso il Conservatoire, “istituto in prima linea per l’accoglienza dei giovani ucraini” come sottolineato dal vicepreside Luca Bringhen. 

Giovedì 11 maggio, si passerà alla musica settecentesca suonata con strumenti d’epoca, fino a fare un salto in avanti di cent’anni il giovedì successivo con le musiche di Brahms e Glinka in “Romantic trio”. Seguirà una serata dedicata al clarinetto, giovedì 18 maggio, indagato attraverso i secoli, per poi passare il 1° giugno al concerto “Orchestre à vent du conservatoire de la Vallée d’Aoste” con ospite internazionale il direttore d’orchestra spagnolo Juan Carlos Civera Dominiguez. A chiudere la rassegna, l’8 giugno, sarà infine il concerto per fisarmonica di Edoardo Milleret e Gabriele Viada che si esibiranno in un viaggio temporale da Bach a Piazzola passando per Abott/Revel, Dowlasz e Stravinsky. “Quest’ultimo concerto è motivo d’orgoglio per la scuola, in quanto è stato selezionato dal Cidim, comitato nazionale italiano musica, tra ottanta partecipanti per un’esibizione presso i musei vaticani, il 12 maggio. Questo dimostra che siamo una realtà piccola, ma con grandi eccellenze” ha sottolineato in conclusione la direttrice Mariella Tarenghi.

La rassegna continuerà anche durante il periodo estivo con i “Jeudis d’Été”, mentre come anticipato dal consigliere e responsabile dell’orchestra Stefano Viola è in programma, in data ancora da definire, una prima stagione orchestrale auto-prodotta dall’orchestra stessa che darà la possibilità ad allievi ed ex allievi di potersi esibire.

Il calendario de “Les Jeudis du Conservatoire”

13 aprile

Lonely Travels 

20 aprile

Trio Meraki

27 aprile

Tutti a concerto

4 maggio 

Parlami d’amore

11 maggio

Sonate e cantate del ‘700

18 maggio

Romantic Trio

25 maggio

Il clarinetto attraverso i secoli

1° giugno

Orchestre à vent du Conservatoire de la Vallée d’Aoste

8 giugno

Due mantici per i capolavori del passato e del presente

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