Università, Cassella: “Il rettore in Valle è una figura anomala”

Ieri mattina il giornalista del Sole 24 Ore, Augusto Grandi, affezionato turista di Ayas, cosi cinguettava: “L'Università della Valle d'Aosta perderà a breve il rettore. Impossibile fare cultura di livello in Valle?”. Cassella chiarisce il tweet.
Fabrizio Cassella, rettore dell'Università della Valle d'Aosta
Cultura

Condensare un pensiero in 140 caratteri può essere a volte un’impresa ardua soprattutto perché i rischi di fraintendimento sono altissimi. A chi non è mai capitato di leggere dei tweet trovandosi a fare delle ipotesi sul messaggio che l’utente voleva veicolare?
Ieri mattina il giornalista del Sole 24 Ore, Augusto Grandi, affezionato turista di Ayas, cosi cinguettava: “L’Università della Valle d’Aosta perderà a breve il rettore. Impossibile fare cultura di livello in Valle?”

Contattato immediatamente il rettore valdostano, Fabrizio Cassella, smentiva l’ipotesi di dimissioni cosi come quella di sostituzione.
“Con Grandi mi sono trovato stamane (ndr ieri) a parlare e gli ho semplicemente illustrato la peculiare situazione dell’ateneo valdostano dove il rettore assume una posizione diversa rispetto al resto delle università italiane”.

Già, perché in Valle d’Aosta, la rappresentanza legale dell’ateneo è affidata al presidente del Consiglio dell’Università, ruolo rivestito dal Presidente della Regione Valle d’Aosta.
“Qui il rettore – spiega ancora Cassella – non è il decision maker. La struttura dell’ateneo, cosi come è oggi impostata, non considera la figura del rettore come la chiave di volta”. Ma questa non sarebbe l’unica anomalia riscontrata da Cassella. Nei mesi scorsi l’assenza del Rettore, alla cerimonia di posa della prima pietra per i lavori di realizzazione della nuova università nella caserma Testafochi, era da molti stata interpretata come il segno di rapporti tesi fra Cassella e il Presidente della Regione Rollandin. “Il clima con il Presidente è positivo – smentisce il Rettore – non sono andato perché l’ateneo non è stato coinvolto e questa è un’anomalia. L’Università di fatto non gestisce il suo sviluppo immobiliare perché la Regione ha scelto di dare vita per questo alla Nuv.”

Sul progetto della Testafochi l’Università partecipa a dei tavoli congiunti dove è presente anche il sindaco di Aosta e il Presidente del Celva ma “al massimo lì si decide dove vanno poste le prese elettriche" scherza Cassella.

Sulla posa della prima pietra, il rettore poi si lascia andare ad un giudizio. “Io mi sarei immaginato una scena d’effetto con dei giovani alpini che consegnano la pietra a dei giovani universitari.”
 

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