Casinò, i lavoratori convinti del salvataggio dell’azienda

Il risultato del referendum è chiaro: 363 sì per l'ipotesi di accordo di riduzione dei costi del lavoro, 56 no, 7 bianche e 12 nulle.
Economia

I lavoratori hanno deciso: la casa da gioco di Saint-Vincent, per il momento, non fallirà. Il risultato del referendum è chiaro: 363 sì per l’accordo sui tagli al costo del lavoro, 56 no, 7 bianche e 12 nulle.  Sui 571 lavoratori sono andati a votare in 438.

Con l’approvazione dell’accordo per ridurre il costo del lavoro si dà gambe al piano concordatario, che l’azienda depositerà entro il 12 marzo.

“Ancora una volta i dipendenti hanno dimostrato grande maturità e attaccamento alla propria azienda – commenta a caldo Claudio Albertinelli del Savt –  è il terzo referendum dove si mettono in gioco e accettano tagli agli stipendi. Speriamo ora che il concordato venga portato a casa. E’ anche un segnale verso i creditori, speriamo che facciano anche loro la propria parte, votando a favore del concordato”.

Cosa prevede l’accordo?
Dall’11 febbraio 135 persone usciranno dall’azienda: 64 al Billia (35 licenziamenti e 29 prepensionamenti) e 71 licenziamenti al Casinò (per dipendenti che entro due anni potranno andare in pensione).
Per i lavoratori eccedenti è previsto il ricorso al pensionamento ai sensi delle normative vigenti, fra cui “quota 100” con un’incentivazione all’esodo di 700 euro lordi per ogni mese di utilizzo della Naspi. A questa somma, per i soli lavoratori precoci, sarà aggiunta una somma forfettaria di 2.500 euro e per gli altri 800 euro (900 per il Billia) lordi mensili per ciascun mese mancante alla maturazione del primo dei requisiti pensionistici utili.

Per chi rimane sono in arrivo invece nuovi sacrifici.

Fino al 31 dicembre 2023 vengono prorogati  gli effetti dell’accordo del 10 luglio 2017, abolita la 14esima mensilità, che non maturerà e non verrà corrisposta. Verrà inoltre soppresso a partire dal mese di febbraio l’ex premio di produzione con l’istituzione di un nuovo, con gli scaglioni individuati a seconda dell’incasso della casa da gioco (50 mln 1,5%, da 50 in poi 10% per ciascun milione). Se l’incasso supererà i 57 milioni di euro la ripartizione verrà del premio verrà effettuata anche per i tecnici di gioco. Soppresse dal 1°febbraio le indennità di reparto, che verranno sostituite da una nuova indennità (2.096 euro lordi), pagata per 12 mesi a tutti il personale di gioco “polifunzionale”

L’orario settimanale sarà di 36 sia per il personale amministrativo che di gioco, con 24 giorni di ferie previsti. I riposi settimanali vengono invece stabiliti in 92 giornate complessive l’anno. Vengon riviste anche le maggiorazioni per il lavoro notturno: per ogni ora prestata dalle 22 alle 2 sarà pari al 15%, dalle 2 alle 6 pari al 20%.

Su richiesta dei sindacati viene introdotto un fondo di solidarietà: a ciascun lavoratore verrà chiesta la disponibilità ad una trattenuta di 50 euro netti per 24 mesi. Soldi che verranno ridistribuiti in quote uguali ai lavoratori licenziati.

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