“Il fallimento è ancora uno scenario possibile, siamo ora in mano ai creditori a cui è stata fatta un’offerta seria.” Dopo l’ammissione del concordato preventivo, l’Amministratore unico Filippo Rolando, fino ad oggi parco di dichiarazioni, ha deciso di mettere i puntini sulle “i” sul piano. A cominciare dal debito di 48 milioni di euro verso Finaosta, considerato postergato.
“Il fatto che Finaosta perda quei soldi non è scritto da nessuna parte” ha sottolineato Rolando “Finaosta ha erogato questi soldi su mandato della Regione e Finaosta rappresenta il socio. Quando questa società sarà a debito zero, ci sarà un valore e la Regione potrà cominciare a incassare un po’ dei crediti”.
Sulla procedura concordataria, l’Au si è detto ottimista “Speriamo che i creditori ritengano che il nostro piano sia affidabile. L’offerta è più che dignitosa”. Ai creditori chirografi la società pagherà il 78% del debito. “Noi non abbiamo fatto un piano che prevede improbabili rilanci, sogni irrealizzabili. Qui non si investe più una lira, se non quanto legato all’operatività.”.
La situazione al momento è positiva. “Ad oggi sulla gestione ordinaria post concordato, non abbiamo accumulato un euro di debito. – ha proseguito Rolando – Il gioco non sta andando male, c’è una tenuta. La generazione di cassa è positiva e abbiamo comunque esercitato risparmi significativi.“. Quest’ultimi generati in primis dall’accordo sindacale raggiunto sul taglio del costo del personale, per 10 milioni di euro circa. “Stiamo facendo i licenziamenti uno ad uno, tutti i casi sono diversi. Si tratta di licenziamenti in sede protetta. Rispetteremo quello che è stato scritto”.