Il commercio è in ginocchio, chiuse in estate 9 attività. Confcommercio: “Annus horribilis”

I dati della Chambre parlano chiaro, il commercio nello scorso trimestre ha fatto segnare il valore negativo di -9 imprese. Confcommercio: "Preoccupati dalla chiusura anche dei negozi storici". Girardini, dell'Associazione viale Conte Crotti, parla delle Amministrazioni ma anche dei commercianti: "Non sappiamo fare rete".
Economia

I dati della Chambre Valdôtaine, che si riferiscono al Terzo trimestre 2019 parlano chiaro: il numero delle imprese in Valle cresce, e al 30 settembre se ne contavano 12mila 388, lo 0,3% in più rispetto ai tre mesi precedenti.

E se il saldo tra attività che aprono (146) e quelle che chiudono (108) resta attivo (+38), le preoccupazioni arrivano da un settore in particolare, l’unico tra quelli presi in considerazione dall’analisi della Chambre – turismo, costruzioni, servizi alle imprese, agricoltura, infatti, crescono – in calo: il commercio, che fa segnare un valore negativo di -9 imprese.

Un campanello dall’arme per Confcommercio VdA che parla di “Annus horribilis”, con il Presidente Graziano Dominidiato a spiegare che questi dati sono “l’inequivocabile conferma di un declino che ci porterà alla desertificazione dei centri storici e dei paese e per questo siamo preoccupatissimi”, con il rischio di una “dissocializzazione che provocherà la continua cessazione delle attività di prossimità che saranno polverizzare dal freddo web”.

Una preoccupazione, quella del Presidente di Confcommercio, rivolta anche alla “chiusura dei negozi storici che rappresentano un patrimonio storico e culturale al pari dei monumenti archeologici ai quali tanta attenzione viene prestata dalla politica che destina consistenti investimenti per il loro mantenimento”, nel pieno di un “passaggio generazionale” fondamentale.

Uno specchio della situazione è viale Conte Crotti, ad Aosta, da diversi anni “rinato” come vero e proprio quartiere commerciale, esempio dello spirito di iniziativa di commercianti e imprenditori capaci di trasformare una zona periferica del Capoluogo in luogo attivo, attrattivo e vitale.

Caratteristiche che permangono, anche se qualcosa sta cambiando.

“In viale Conte crotti le cose non vanno bene – spiega Giovanni Girardini, Presidente dell’associazione che prende il nome dallo stesso viale – ma vameno peggio’. La situazione è desolante, e ha già toccato il pieno Centro storico. È stato un anno pesantissimo, mi chiedo cosa dobbiamo aspettare per reagire”.

Questione lunga che lambisce le amministrazioni, ma non solo. Infatti secondo Girardini: “Alcuni problemi sono legati alla realtà cittadina, una realtà che non è attrattiva a livello turistico tranne che per i mercatini di Natale, che comunque attirano turisti ‘mordi e fuggi’ e che non spendono molto. Da un lato si stanno facendo poche scelte e si sta stimolando poco, ma non bisogna sempre dare la colpa alle amministrazioni ma anche al non sapere ‘fare rete’ di noi commercianti”.

Neanche il turismo può limitare i problemi? Secondo Girardini manca ancora molto per uscire dal guado: “Aosta vive di riflesso il turismo della Regione ma non ha una sua identità. L’Area megalitica, ad esempio, è morta prima di nascere. La città è un gioiello romano che, se fosse in Francia, sarebbe ad un altro livello”.

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