Dimissioni del direttivo del Savt Ecole congelate in attesa di chiarimenti, e “caso Demé” chiuso. E’ quanto ha deciso oggi la Segreteria confederale del sindacato riunitasi nel pomeriggio.
Rassicurando gli iscritti che l’attività della categoria “continua ad essere normalmente garantita dalla struttura operativa esistente”, la Segreteria Confederale ha deciso “di sospendere l’accoglimento delle dimissioni dei membri del direttivo Savt École e di convocare gli interessati per comprendere meglio le ragioni della loro scelta e, se possibile, fornire i chiarimenti utili a fugare tutti i dubbi, auspicando la ricomposizione dell’organismo dirigente”.
Stigmatizzando invece “il comportamento adottato dalla signora Démé, che negli ultimi mesi si è rivelato improduttivo e non rispettoso dell’immagine e della storia del Savt, cui compete prima di tutto la difesa dei lavoratori valdostani e non già la sterile polemica di carattere personale” la Segretaria confederale “considera la questione definitivamente chiusa”.
Prima di archiviare però la questione, il sindacato mette i puntini sulle “i” su alcune questioni sollevate dall’ex segretaria. Da una parte ribadisce come le dimissioni “rassegnate dalla signora Démé Alessia a maggio 2019 dal ruolo di Segretaria Generale sono avvenute esclusivamente per motivi personali”. E cita a riprova il fatto “che la stessa all’epoca non è stata sfiduciata dagli organismi dirigenti, ma anzi è stata invitata dagli stessi a rimanere alla guida del SAVT o per lo meno del Savt École, dove è rimasta finora senza che siano mai state ostacolate le relative iniziative sindacali nonché la conseguente autonomia.”.
Sulla questione della regionalizzazione del contratto scuola, la Segreteria Confederale del Savt precisa invece di “non aver fatto altro che garantire continuità con le linee storiche consolidate nel tempo in materia, nel rispetto dello Statuto del Sindacato”. Infine sulla presunta volontà dell’attuale gruppo dirigente di accorpare il settore scuola alla categoria del pubblico impiego, la Segreteria Confederale e il Segretario Generale Albertinelli, “nel confermare la volontà di costruire un unico settore pubblico con la sanità e la funzione pubblica, smentiscono categoricamente di aver anche soltanto ipotizzato di includervi la scuola”.