Meno clienti, più grinta: con l’estate Pont-Saint-Martin prova a ripartire

Persevera la speranza tra gli operatori del commercio e del turismo di Pont-Saint-Martin, fiduciosi in una ripresa nonostante i gravi danni causati dall’emergenza da Covid-19.
Sonia Bergamini
Economia

“Una lenta ripresa” hanno sospirato più commercianti. “Buona, ma pensavamo più facile” specifica Sonia Bergamini del Bar Elisa. Meno consumatori, inizialmente spinti da bisogni necessari come indumenti per l’infanzia, mentre l’acquisto di sfizi resta ancora cauto. I clienti risultano restii e ancora timorosi, sia nell’entrare in un negozio e nel provare i capi che nello spostarsi tranquillamente e frequentare locali.

La circolazione turistica è molto minore, ma sono stati anche il passaggio allo smart working e la crisi generalizzata a vuotare ristoranti e aziende. Pochissime le prenotazioni per l’estate, scomparse quelle dei pellegrini della Via Francigena, prima clienti fissi; l’hotel Crabun si deve accontentare di saltuari turisti perlopiù lombardi, veneti e emiliani. La clientela si è ridotta al 10% rispetto all’anno precedente. Domenico Romei, gestore dell’albergo, ammette che nella gestione economica attuale la difficoltà maggiore è cercare di mantenere in piedi l’attività con pochissimi clienti, che per la maggior parte non domanda che la mezza pensione. Un ulteriore indebolimento economico è la necessità di più personale per le periodiche sanificazioni e il costo delle monoporzioni sostituite ai buffet. L’obbligo delle singole portate penalizza anche i bar, provvedimento che causa più sprechi e rifiuti.

Tuttavia, l’ottimismo sembra saldo. Secondo Sonia Bergamini quest’anno “ci sarà un sacco di turismo” in Valle d’Aosta, favorito dagli spazi aperti e dalla preferenza per la montagna rispetto al mare, viste le direttive severe adottate in spiaggia.

Però sono evidenti le preoccupazioni. “Ci siamo resi conto che la ripartenza è davvero difficile. Non si sa come raddrizzare la situazione” non nasconde il signor Romei, riponendo le speranze in un miglioramento sanitario e in un conseguente allentamento delle misure ora in vigore, per riconvertire in albergo quello che ora ha più le sembianze di un ospedale, e garantire ai clienti un ambiente più confortevole e gradito, di conseguenza più frequentato.

Da questo imprevedibile blocco, definito lockdown “economico” o “di traffico” dal signor Romei, si è però emersi con più pazienza e con un nuovo atteggiamento. “Ci accontentiamo prima e apprezziamo di più il tutto” rivela Alessandra Martoccia, titolare del negozio di abbigliamento TendenziAle. Emblematica la meraviglia del gestore del Crabun davanti alla prima coppia presentata senza aver prima prenotato, “la prima dopo mesi” sottolinea.

Commercianti e gestori hanno riconosciuto un sostegno da parte del Comune che ha permesso dilazioni delle scadenze di alcune tasse e la concessione di spazi esterni ulteriori gratuiti a bar e locali. Si è anche dimostrato disponibile e favorevole a proposte e iniziative per incentivare le vendite. Dal 20 giugno ogni sabato pomeriggio si è deciso di rendere pedonale la strada del centro, per permettere ai negozianti di esporre la propria merce e animare il paese, creando una sorta di centro commerciale a cielo aperto, allietato da musica.

La situazione difficile ha anche agevolato la collaborazione tra le varie attività commerciali, formando un gruppo di condivisione di idee e supporto. Importante anche l’appoggio delle associazioni del territorio – i vigili del fuoco volontari di Pont-Saint-Martin, il gruppo Alpini e la Caritas – che hanno reso possibili aiuti alle famiglie in difficoltà, come sottolinea il sindaco Marco Sucquet.

Per aumentare le vendite, i commercianti hanno applicato sconti, promozioni e aperture particolari. “Remiamo il più possibile” confida la signora Martoccia. Nonostante la perdita della stagione più fiorente e del periodo delle cerimonie, danno per molti negozi, la speranza c’è, e risiede “nella ripresa del lavoro regolare e del turismo locale”, suppone Silvia Ardissone, orefice.

“Non si può che rinascere. Siamo fiduciosi, altrimenti avremmo già chiuso” conclude il signor Romei. “Io sono convinto che il mondo ripartirà”.

Silvia Pandolfini

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