“In Italia abbiamo delle ottime scuole professionali, abbiamo master e scuole secondarie, come l’École Hôtelière in Valle d’Aosta, ma non esiste un percorso universitario dedicato a una formazione manageriale alberghiera vera e propria”. Dagli Stati Generali del Mondo Lavoro del Turismo arriva la proposta di dar vita in Valle d’Aosta ad un’alta scuola universitaria di Management Alberghiero. A lanciarla è Alessandro Cavaliere, CEO Alpissima Hotels e delegato di Federalberghi.
“Cos’è che marca davvero la differenza in un settore, come quello del turismo, fatto di servizi? Il fattore H, H come Human. Il fattore umano. Per questo per il nostro ambito è necessaria una formazione di altissima qualità” ricorda Cavaliere
I modelli a cui guarda Cavaliere sono quelli della The Cornell School of Hotel Administration negli USA e l’École Hôtelière de Lausanne, “una vera e propria industria della formazione di alto livello, che genera 3 milioni e mezzo di franchi che, in qualità di fondazione Onlus, reinveste totalmente a fini formativi”.
Secondo Cavaliere in Valle d’Aosta esiste anche un’infrastruttura già adatta a ospitare questa università del futuro: il Grand Hotel Billia di Saint Vincent, progettato da Lissoni e situato a pochi chilometri dall’Ecole Hoteliere, con la quale andrebbe a costituire anche un passaggio naturale.
La proposta del manager valdostano ha ricevuto l’attenzione dell’Assessore regionale al Turismo Jean Pierre Guichardaz: “In Regione stiamo lavorando attivamente per avvicinare il mondo della formazione a quello dell’impresa, anche nel settore turistico. Investiamo 4 milioni di euro l’anno come contributo per l’Istituto Professionale Regionale, nella cui governance sono presenti rappresentanti delle associazioni di categoria degli albergatori e di Coldiretti. In ambito universitario, nonostante i nostri piccoli numeri, investiamo importanti risorse ed energie, ben sapendo che l’alta formazione è una risorsa fondamentale per la comunità e le attività economiche che vi insistono. Vogliamo avvicinare sempre di più l’università alle necessità del territorio, tra le quali ci sono ovviamente anche quelle legate al turismo, per cui posso dire che l’idea lanciata da Alessandro Cavaliere potrebbe non essere così impercorribile”.