Per chi ha vissuto disagi dovuti ai cantieri, il Comune di Aosta prevederà – in una prossima delibera di Giunta – una agevolazione sul canone di occupazione del suolo pubblico. L’ha spiegato, in Consiglio comunale, la vicensindaca Josette Borre (Uv), in replica ad una mozione di Cristina Dattola (La Renaissance).
Dattola, presentando l’atto, ha detto: “Chi risarcisce le attività commerciali? Ho parlato con alcuni di loro in corso Battaglione, sono molto preoccupati e delusi per i cantieri per la realizzazione delle piste ciclabili, una situazione che vivono in molti. Questa mozione chiede di risarcire gli esercenti per i danni arrecati dall’Amministrazione, in queste zone più di altre. Questo darebbe ai cittadini un segnale positivo”.
Borre, rispondendo, ha spiegato: “Come sempre, per i soldi e gli indennizzi, bisogna trovare le risorse. Pensiamo però che in una città come questa sembra però corretto agevolare e venire incontro alle attività che si sono viste danneggiate dai cantieri. Nei prossimi mesi formuleremo e approveremo una delibera per riconoscere dal punto di vista finanziario un piccolo aiuto sul canone di occupazione del suolo, ma più in generale sul canone patrimoniale”.
Con una precisazione: “Partiamo però dal presupposto che, come abbiamo detto tante volte, i cantieri servono in teoria a far crescere e ammodernare una città – ha aggiunto la vicesindaca –. E anche se so che potrebbe sembrare un paradosso o addirittura una ‘presa in giro’, il risultato finale dovrebbe restituire qualcosa di migliore rispetto a prima”.
Dattola ringrazia, ma storce il naso: “Rispetto ad altri cantieri quelli delle ciclabili sono stati voluti da questa Amministrazione, che quindi è coinvolta direttamente. Per questo auspicavo ad esempio uno sconto sulla Tari, che sarebbe un segnale concreto ed efficace, piuttosto che sul canone di occupazione del suolo pubblico. Chiedo di ripensarci”.
Ripensamento che non ci sarà: “La Legge 549 del 1995 sulla razionalizzazione consente le agevolazioni tributarie solo se i cantieri persistono per oltre i sei mesi – chiude Borre –. Abbiamo anche provato a capire se potesse essere possibile perseguire questa strada”.
Una risposta
Aosta deve andare avanti, basta lamentarsi, certi negozi erano già vuoti prima della pista ciclabile, altri hanno perso qualcosa che recupereranno dopo, quando sarà una città più a misura d’uomo. Anni fa quando hanno rifatto tutto il centro storico, vedi tunnel tecnologico e pavimentazione, mica hanno risarcito nessuno. Io trovo che dopo il covid ogni scusa è buona per chiedere indennizzi e farsi belli davanti agli elettori.