Aumenti vertiginosi delle bollette Telcha per il teleriscaldamento ad Aosta
Un vero e proprio salasso, con aumento che arriva fino al 100% del costo dell’energia per scaldare le case degli aostani.E’ questo l’ordine di grandezza degli aumenti che gli ancora ignari condòmini dei 395 stabili allacciati alla rete del teleriscaldamento Telcha saranno presto chiamati a sborsare con l’approvazione dei consuntivi 2021 e dei preventivi 2022.
Le bollette, per ora in mano agli amministratori degli stabili, parlano da sole. Piccoli e grandi che siano i palazzi hanno subito nel corso del 2021 rincari vertiginosi, superiori al 100% su base annua, così come riportato nello schema sottostante che prende in esame il periodo da ottobre 2020 a novembre 2021. Il picco si registra in particolare sui consumi di ottobre 2021 con un aumento che sfiora il raddoppio del costo della componente energia rispetto sul mese precedente.
Per essere ancora più concreti ed esemplificativi uno stabile composto da 24 alloggi e oggetto di un importante intervento di riqualificazione energetica nel corso del 2021 per i consumi di gennaio 2021 ha pagato una bolletta di 3.120 euro circa con 29.602 KWh consumati mentre per il mese di novembre 2021 dovrebbe sborsare oltre 3.500 euro con consumi scesi di oltre il 42% (17.103 KWh).
Lo sconcerto degli amministratori
“Mi chiedo se aumenti di queste dimensioni siano leciti e giustificati anche in relazione anche agli annunci di rincari apparsi sulla stampa” dichiara Vincenzo Calì che amministra il piccolo stabile in cui vive. A fine dicembre 2021 su tutti media era finito il comunicato dell’Arera, l’Autorità di regolazione per Energia reti e Ambiente, che annunciava un significativo rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2 che avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas. Questo riferito al primo trimestre del 2022. Il costo della materia prima energetica ha fatto registrare però un aumento già nel 2021 e in particolare nel terzo trimestre: l’Arera indicava un più 41 per cento circa. Cifre comunque distanti dagli aumenti applicati da Telcha che si attestano tra l’85 e il 100 per cento. Così promette battaglia Angelo Di Berardo, amministratore dello studio DBV srl di Aosta, che ha in gestione diversi condomini. “Manderemo a breve una formale lettera di contestazione e richiesta chiarimenti a fronte di aumenti che riteniamo ingiustificati”.
La risposta di Telcha
I chiarimenti prontamente chiesti a Telcha sono arrivati per il tramite di una nota stampa. Nessuna possibilità di fare domande direttamente ai responsabili della compagnia, anche per capire al meglio le scelte e le prospettive future. In sostanza Telcha spiega che “da ottobre 2020 a ottobre 2021 si è registrato un incremento significativo del costo del gas; la materia prima è aumentata da 12,27 cent/mc a 47,80 cent/mc. Tale incremento ha inciso in quota parte sull’aumento delle tariffe applicate agli utenti del teleriscaldamento”. Per il trimestre 2021 Telcha ci ha anche spiegato di aver previsto in via del tutto eccezionale “di assorbire parte di questo incremento, garantendo una riduzione dei costi del 10%. Tale azione è stata resa nota con una comunicazione a tutti i clienti del Teleriscaldamento di Aosta in questi giorni”. Comunicazione che, ci risulta, debba ancora arrivare negli studi di alcuni amministratori.
Le domande in sospeso
La nota, però, non dà risposta ad alcuni quesiti che i cittadini aostani più attenti si pongono e che avremmo voluto sottoporre al direttore generale di Telcha e su cui aspettiamo fiduciosi delle risposte. Come mai da una nostra prima ricognizione i condomini allacciati al metano registrano aumenti pari al 40-45 per cento, ovvero la metà di quelli di Telcha? Cosa fa sì che gli aumenti applicati da Telcha siano più alti? L’energia green prodotta da Telcha grazie alla pompa di calore quanto incide in percentuale sulla produzione generale della compagnia? Il fatto di averla non dovrebbe contribuire a calmierare gli aumenti?
La situazione attuale rievoca i timori espressi nel lontano 2013 dagli artigiani di Rete imprese Italia e da alcuni esponenti dell’allora minoranza (Uvp e Alpe in particolare) in Consiglio comunale di Aosta per cui “se la rete va in mano ad un solo gestore non può esserci concorrenza sulle tariffe”.