Bankitalia, in Valle d’Aosta un’economia di luci e ombre

La Banca d'Italia ha presentato oggi l'Aggiornamento congiunturale dei primi 6/9 mesi del 2019. L'industria peggiora, con le incognite sull'export, e le costruzioni restano deboli. Sale l'occupazione ma il traino, come sempre, è il turismo.
La filiale di Aosta della Banca d'Italia
Economia

È un’economia valdostana fatta di luci ed ombre quella che emerge dall’Aggiornamento congiunturale presentato oggi – giovedì 21 novembre – dalla Banca d’Italia, in riferimento ai primi sei/nove mesi del 2019.

In sintesi i segnali positivi ci sono e, il traino è sempre quello del Turismo che mentre sono in ripresa le commesse di lavori pubblici da parte della Pubblica amministrazione, fattore che fa ben sperare per il settore delle Costruzioni che da anni è quello che ha sentito più profondamente la crisi, e che la sente tutt’ora.

Nei dettagli scende invece l’analista e ricercatrice di Bankitalia Cristina Fabrizi, che spiega: “Nella prima parte dell’anno è proseguita l’attività di recupero dell’economia grazie ai servizi e in particolare al turismo. C’è stato però un rallentamento dell’industria, soprattutto nei mesi recenti, e che si colloca nel quadro complessivo nazionale. L’occupazione è cresciuta nei primi sei mesi”.

Nell’Industria peggiora la congiuntura

“Il dato sull’Industria è ancora in media lievemente positivo – spiega Fabrizi – ma minore rispetto al biennio passato, soprattutto in quest’ultimo trimestre nel quale diventa un saldo negativo, con l’attività che risulta decisamente rallentata. In Valle il 40% del valore aggiunto è la metallurgia che ha frenato perché l’ha fatto anche la domanda estera”.

I ricavi di questi primi 9 mesi hanno ancora un lieve segno “più”,  anche se scendono rispetto al 2018.

Bene, invece, gli investimenti: “Gli interventi programmati – prosegue la relatrice – sono in crescita e sono stati confermati dai due terzi delle imprese che hanno continuato ad investire in linea con quanto hanno deciso. Questo però non vale per il 2020 perché le previsioni di calo superano quelle di aumento, e ci si attende un ridimensionamento degli investimenti”.

Il settore, poi, risente delle “correnti fredde” che arrivano dall’estero: dalle tensione sui dazi e gli scambi a fattori – come Brexit – che non rasserenano.

“Anche in Valle – spiega infatti Fabrizi – le esportazioni sono peggiorate, nella media del semestre siamo al -0,1%. Si interrompe così una crescita iniziata da metà 2016, con un peggioramento importante sulla prima parte dell’anno”.

La crisi delle Costruzioni

L’attività del settore Costruzioni rimane ancora debole. Stando ai dati di Bankitalia, però, un segnale di recupero sta proprio nella spesa, ripresa, delle Amministrazioni pubbliche che hanno investito nei primi nove mesi del 2019 circa un quarto in più rispetto al recente passato.

I Servizi si confermano, con il “faro” del Turismo

Tra i Servizi si mantiene il trend di crescita, con un aumento del fatturato riconducibile al Turismo, che mantiene ancora tutti gli indicatori favorevoli sia sugli arrivi sia sulle presenza, soprattutto nei mesi estivi.

“I flussi sono ancora in crescita – prosegue Fabrizi -, sono aumentati più che altro i turisti italiani e in seguito, dopo il primo semestre, cresciuti anche quelli stranieri. Rispetto al recente passato emerge una situazione qualitativa decisamente migliorata e nonostante la stagionalità resti elevata si è lievemente ridotta, con lo spostamento degli stranieri dall’inverno anche all’estate e grazie al turismo culturale”.

Cresce l’occupazione, ma i livelli restano bassi

Specchio di una congiuntura a due facce è l’occupazione, con il tasso di disoccupati che resta sotto il 7%, stabile ed allineato ai dati del Nord-Ovest e più basso rispetto alla media nazionale.

Dai rilievi della Banca d’Italia mere però dell’altro: “L’andamento dei primi sei mesi del 2019 è stato positivo – spiega ancora Fabrizi – l’occupazione è cresciuta dell’1,4%, più del dato nazionale ma in Regione siamo ancora sotto i livelli pre-crisi del 2%, anche se in recupero”.

Ad aumentare più intensamente è stato il lavoro autonomo che nel primo semestre 2019 è cresciuto del 3,3%, così come è cresciuta la componente dipendente, soprattutto per i tempi indeterminati.

“Il dato positivo – commenta Fabrizi – è che è aumentata l’offerta di lavoro ed il numero di persone in cerca di occupazione che prima erano inattivi, cioè fuori dal mercato”.

Crediti e prestiti

Scendono ancora i prestiti alle imprese – sia grandi sia piccole -, in una continua flessione dovuta anche alla debolezza della domanda di credito. A crescere sono invece i prestiti alle famiglie, forti di una accelerazione dei mutui immobiliari, il ridimensionamento delle surroghe e delle sostituzioni e una lieve frenata del credito al consumo.

“Le linee riferite ai prestiti alle imprese, a giugno, scendono sotto lo zero – chiude la ricercatrice di Bankitalia -, mentre crescono quelli alle famiglie che vedono un +15% di flusso dei mutui, riflesso di una crescita immobiliare. La qualità del credito è migliorata sia per le famiglie sia per le imprese, e questo ha contribuito al calo di incidenza dello stock dei cediti deteriorati”.

Bankitalia, la presentazione dell'aggiornamento della congiuntura economica 2019
Bankitalia, la presentazione dell’aggiornamento della congiuntura economica 2019

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