Buoni pasto, Confcommercio Vda: rivedere il menù operai

L'invito alle aziende è, quindi, a rivedere i prezzi del “Menù Operai”. "Accogliendo tale invito potrebbero rendere la proposta Menù maggiormente di qualità".
Immagine di repertorio
Economia

“Il costo è rimasto invariato da oltre sette anni senza modifiche e adeguamenti nonostante gli attuali livelli di inflazione, il rincaro delle materie prime e i costi dell’energia attualmente alle stelle”. Fipe Confcommercio Vda punta i riflettori sul “Menù Operai”. Primo piatto, secondo con contorno, dessert acqua o vino e caffè “ad un costo che per i più è ritenuto non adeguato ad offrire un prodotto di qualità”.

Graziano Dominidiato, Presidente Fipe Confcommercio VdA commenta: “Mantenere le stesso condizioni non è più sostenibile per le nostre aziende. Invitiamo quindi gli operatori a valutare una tariffa più congrua rispetto al Menù operai garantendo il corretto equilibrio tra qualità e contenimento dei costi. Rivedere l’attuale offerta rappresenterebbe l’unica soluzione per continuare a somministrare prodotti di qualità garantendo comunque sempre un prezzo contenuto vista l’ampia offerta proposta”.

L’invito alle aziende è, quindi, a rivedere i prezzi del “Menù Operai”. “Accogliendo tale invito potrebbero rendere la proposta Menù maggiormente di qualità riuscendo anche ad avere uno scontrino medio che permetta un giusto margine di guadagno all’impresa stessa”.

Il tema della ristorazione collettiva è stato nei giorni scorsi al centro dei lavori del Consiglio regionale.
Il Presidente della Regione, rispondendo ad un’iniziativa di Confcommercio Vda ha ricordato come ad oggi il valore del buono pasto è rimasto invariato a 6,50 euro. “Stiamo ragionando anche con i sindacati sulla possibilità di aumentare il buono mensa anche se non esiste un grosso margine, dal momento che la norma nazionale prevede un massimo di 7 euro. Va comunque detto che nel 2022, l’utilizzo dei buoni pasto è tornato al periodo precedente alla pandemia. La questione delle mense è molto importante e l’Amministrazione è impegnata a monitorarne l’andamento anche per quanto riguarda la quantità e la qualità dei pasti somministrati.”

2 risposte

  1. chiarito grazie al commento precedente che si tratta di 2 argomenti diversi, rimane il fatto che non si capisce bene la questione del menù operai: l’associazione di categoria invita ad alzare il prezzo del menù operai? chi è che dovrebbe raccogliere tale invito? i suoi associati? altri operatori economici?

  2. Il menù operai è una cosa, il buono pasto riconosciuto ai dipendenti pubblici completamente un’altra. Quest’ultimo vale appunto 6,50 euro come detto da Lavevaz in Consiglio, mentre il costo del menu operai a prezzo fisso è intorno ai 12 euro (comunque pochi visti i rincari).

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