Prezzi dei combustibili alle stelle, costi più che raddoppiati per le materie prime, costi energetici insostenibili per continuare la produzione. E’ un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dal mondo agricolo, per mano di Coldiretti, e del mondo produttivo composto da imprese e lavoratori attraverso il Savt.
“E’ in arrivo uno tsunami sui prezzi del cibo in Italia con un autunno caldissimo sul fronte economico con la produzione agricola e quella alimentare che in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali” avverte Coldiretti Valle d’Aosta in riferimento agli spaventosi rincari delle bollette che colpiscono imprese e famiglie.
“Il comparto alimentare – si legge ancora in una nota stampa diffusa dall’associazione più rappresentativa degli agricoltori valdostani – richiede ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro. Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, fino ad arrivare al +70% per la plastica secondo i dati raccolti da Coldiretti”
“Così non possiamo andare avanti e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica – spiegano Alessio Nicoletta presidente di Coldiretti Valle d’Aosta e Elio Gasco Direttore regionale – Rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Valle d’Aosta e della dieta mediterranea, dalla trasformazione della nostra frutta e dei nostri ortaggi, della nostra uva in vino, dalla carne fino al latte”.
Nei prossimi giorni Coldiretti annuncia un incontro con l’Assessore all’Agricoltura Davide Sapinet. “Vogliamo evidenziargli le criticità e stimolarlo a sollecitare, anche nella conferenza stato regioni, per trovare delle soluzioni immediatamente applicabili al nostro settore. Con l’esplosione dei costi dell’energia rischiamo di perdere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino a oggi le imprese agricole italiane sono riuscite a difendere per il bene del Paese”.
A chiedere un intervento regionale rapido, in aggiunta a quelli attesi a livello nazionale ed internazionale sul caro energia, per far fronte ad una situazione è anche il Savt, Sindacato autonomo valdostano “travailleurs”.
“Riteniamo che sia fondamentale aprire un tavolo di confronto tra le parti sociali e il Governo regionale al fine di capire quali misure possano essere messe in campo a livello locale per aiutare le famiglie e le imprese“, scrive il sindacato. “Siamo consapevoli che non potrà essere un intervento regionale a risolvere completamente il problema vista la sua entità e che saranno fondamentali gli interventi nazionali e internazionali. È però altrettanto sicuro che anche questi interventi non saranno sufficienti per risolvere del tutto il problema. Per questo è fondamentale capire come si possa intervenire anche con misure regionali per aiutare le imprese e le famiglie, in particolare quelle dei lavoratori che si troveranno maggiormente in difficoltà con il lavoro e si ritroveranno ad esempio in cassa integrazione, come sta succedendo proprio in questi giorni con la Cogne”.
Una risposta
Invito tutti a leggere l’ultimo numero del settimanale The Economist e dal titolo; Are sanctions working? Dedicato appunto alle sanzioni imposte alla Russia (nostro partner economico, e dal quale dipendiamo fortemente dal gas).
Ripropongo dunque al riguardo, delle semplicissime domande:
– L’Europa, non avrebbe dovuto cercare soluzioni a lei più convenienti – invece di seguire la stupida via imposta dagli USA, i quali fanno ovviamente i loro esclusivi interessi – come creare incontri per chiedere un immediato cessate il fuoco, e successivamente tentare di negoziare la pace definitiva tra i due Paesi in conflitto?
– Perchè l’Europa ha invece scelto la grottesca via di inviare armi a più non posso all’Ucraina?
– E tutto ciò, è stato fatto esclusivamente per giustificare l’insensato aumento delle spese militari, fatte proprio in un momento di gravissima crisi del tessuto socio-economico europeo?
– Ma l’attuale Governo italiano – ovvero quello che viene osannato dai vari leccapiedi del mainstream nostrano, come il governo dei migliori e che tuttavia ha dimostrato il contrario – è consapevole del fatto che, la nostra Carta Costituzionale, prevede appunto all’articolo 11 il quale chiarisce che; “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”?.
Si riprende, da ultimo, una frase di un illustrissimo Padre Costituente riguardo proprio alla guerra:
“Chi prepara la guerra, anche a fini che crede difensivi, non fa altro, senza accorgersene, che volere la guerra.“ — Piero Calamandrei
Fonte: https://le-citazioni.it/autori/piero-calamandrei/?page=2