Caro energia: la Cogne acciai speciali stoppa la produzione
Uno stop di alcuni giorni perché produrre, a causa dell’aumento vertiginoso del costo del gas, costa troppo. Lo ha deciso nella giornata di giovedì scorso, il 25 agosto, la governance della Cogne acciai speciali che ha comunicato il fermo alle forze sindacali confermando lo stop della produzione per l’area materie prime, l’acciaieria e il laboratorio chimico fino a lunedì 29 agosto compreso.
“Dopo il susseguirsi degli aumenti dei prezzi dell’energia, con un rincaro di oltre il 30per cento dei costi nell’ultima settimana, abbiamo fatto una valutazione del rapporto costi – benefici tra continuare a produrre e fermarsi, optando, per ora, per la seconda opzione” ci spiega Ilaria Fadda, responsabile delle risorse umane della Cas.
“La ripresa in toto è attesa per martedì, ma lunedì valuteremo se conviene riprendere a produrre o se è necessario uno stop più prolungato” continua la Fadda. Nella giornata di lunedì 29 agosto sono attesi anche due incontri con le forze sindacali: alle 11 i vertici della Cogne incontreranno i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e alle 16 il Savt. “In quella occasione ci confronteremo anche sulle soluzioni da adottare sul fronte del lavoro per giustificare le giornate di non lavoro”.
Naviga, quindi, a vista l’acciaieria valdostana – “è pressoché impossibile fare una previsione di quando caleranno i costi dell’energia” – nonostante il periodo molto florido per quanto riguarda gli ordinativi. “E’ un controsenso quello che stiamo vivendo, noi avremmo al momento esigenza di lavoro straordinario, non di fermarci” sottolinea Ilaria Fadda. “Ma se la situazione dei costi peggiorasse e si rendesse uno stop più prolungato siamo coperti dalla richiesta di cassa integrazione straordinaria che abbiamo già ottenuto”.
Nel frattempo la Cogne, come le altre imprese energivore del paese, è in attesa di un nuovo provvedimento dal Governo. “A dire il vero ci aspettavamo già nuovi decreti, ora come ora con l’escalation dei prezzi nel mese di agosto gli attuali non solo non sono sufficienti, ma sono inefficaci”
Forte preoccupazione serpeggia nelle forze sindacali per la sorte dei lavoratori coinvolti, oltre 150 al momento. “Il timore riguarda il futuro, non sappiamo ad oggi se lo stop di questi due giorni diventerà strutturale per il futuro e se coinvolgerà altri reparti dello stabilimento” spiega Fabrizio Graziola della Fiom.