No alle disdette tout court dei contratti, sì alla soluzione alternativa di tagli frutto della contrattazione fra sindacati, Ugl esclusa, e azienda. E’ quanto hanno deciso i lavoratori della casa da gioco con il referendum, conclusosi ieri sera. I sì alla bozza di accordo sono stati 361, 153 no, 3 schede nulle e 2 bianche. A recarsi alle urne sono stati in 519 su 561 lavoratori aventi diritto.
Il documento prevede un taglio alle retribuzioni dal 1° ottobre 2015 al 31 dicembre 2017.
In particolare per quadri, impiegati amministrativi e operai la riduzione avverrà in misura variabile e progressiva a fronte del diverso livello della retribuzione mensile lorda goduta dai lavoratori, secondo il modello della progressività per scaglioni.
Per gli impiegati tecnici è prevista una riduzione della retribuzione mensile lorda di 320 euro lordi per i secondi livelli, di 300 per i livelli terzo “s”, 2900 euro per i terzi livelli, 270 per i quarti, 250 per quinti, 190 per i sesti di 90 euro per i settimi livelli. Ai contratti di part time verrà erogata una retribuzione proporzionale all’orario di lavoro contrattuale. L’orario di lavoro sarà ridotto da 36 a 32 ore.
Nel primo anno di accordo i lavoratori non matureranno e quindi non riceveranno la 14esima. Dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 la 14esima verrà pagata nella misura del 30%. La società anticiperà nel mese di giugno il pagamento di una quota della 13esima fino a concorrenza del 50% della 14esima mensilità teorica.
Durante tutto il periodo di validità dell’accordo gli obblighi economici verso i fondi di previdenza finalizzati a trattamenti pensionistici complementari matureranno in forma ridotta. Per i giochi francesi e americani saranno effettuati nella misura del 10%. Sui fondi inoltre c’è l’impegno a istituire un tavolo tecnico per riesaminare la disciplina. Dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2016 non verranno pagate le maggiorazioni orarie per lavoro notturno e notturno festivo. Per ogni ora di lavoro prestato dalle 22 alle 5 sarà erogata fino al 31 dicembre 2016 una maggiorazione oraria del 10% computata sulla paga base oraria.
Prima della fine della scadenza dell’accordo sindacati e azienda si ritroveranno per valutare l’andamento della società. Se la stessa “non ha raggiunto la riduzione strutturale dei costi operativi pari a 11 milioni di euro rispetto al consuntivo al 31 dicembre 2015, l’efficacia dell’accordo verrà estesa al 31 dicembre 2018”.
Inoltre entro fine anno azienda e sindacati dovranno andare a definire un nuovo modello aziendale di riferimento. L’obiettivo della società è di risanare da una parte i conti e di incrementare di 11 milioni di euro i ricavi rispetto alla previsione 2015 di 68,2 milioni di euro. Se ciò dovesse avverarsi l’azienda riconoscerà ai dipendenti la restituzione delle somme trattenute nella misura del 50% per i primi 2 milioni di euro di ricavi in eccedenza e del 75% per incrementi superiori.
Oltre alla riduzione degli stipendi si prospetta una nuova riduzione degli organici. Entro il 31 dicembre 2015 sindacati e azienda dovranno accordarsi su una nuova procedura di prepensionamenti da attuare a inizio del 2016.
I sacrifici non risparmieranno neppure i manager. “L’azienda – si legge nel verbale – ha in corso una trattativa con il sindacato di categoria Federmanager per una riduzione complessiva del costo dei lavoratori con qualifica dirigenziale, al fine di raggiungere complessivamente in termini percentuali riduzioni proporzionali a quelle sofferte dalla generalità dei dipendenti”. Il tutto dovrà diventare operativo entro il 31 dicembre prossimo. Infine dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2018 gli incarichi che verranno attribuiti a livelli apicali e che comporteranno un aumento di livello saranno assegnati a tempo determinato. L’accordo verrà monitorato attraverso incontri trimestrali fra sindacati e azienda.