Il reparto tavoli di Black Jack torna ad incrociare le braccia. Lo sciopero è stato proclamato dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Savt, Snalc e Uil che hanno inoltre convocato l'Assemblea dei lavoratori per venerdì.
Sulla riorganizzazione dei tavoli, avviata lunedì dall'azienda, i sindacati sottolineato come "i 300mila euro spesi in consulenze per la predisposizione del piano industriale, denotano con evidenza che i vertici aziendali non hanno una visione concreta di quello che deve essere il futuro ed il rilancio della casa da gioco".
"Riduttivo pensare che il rilancio – evidenziano ancora le organizzazioni sindacali – e la riorganizzazione si riconducano esclusivamente allo spostamento di reparti tecnici in sala giochi".
L'attacco dei sindacati è poi anche sui dati diffusi oggi dall'Amministratore unico. "Un'analisi degli stessi legati solo al valore dell'Ebidta è assolutamente priva di significato, l'unica contrazione delle spese è riferita al costo del personale".
Proprio la situazione economica della casa da gioco è stata al centro questo pomeriggio dei lavori della II e IV Commissione che hanno convocato, urgentemente, così come chiesto dal grillino Roberto Cognetta, l'Amministratore unico Giulio Di Matteo.
"Abbiamo fornito tutte le doverose risposte rappresentando con chiarezza la situazione della nostra società" spiega all'uscita Di Matteo "che sicuramente ha molte difficoltà da superare ma che ha però dei segnali forti, tipo l'Ebidta di oltre 2 milioni di euro positivo, che ci fa capire che la rotta si è invertita davvero. La situazione della liquidità la stiamo affrontando con il sistema bancario, non è facile dialogare in presenza anche di notizie quasi sempre di segno negativo, ma questo lavoro lo stiamo portando avanti con serietà".
L’ipotesi di ipotecare alcuni immobili non strategici, emersa nell’ultimo incontro con i sindacati, sembra invece non esser piaciuta al socio. “In questo momento il socio sta valutando di modificare il disciplinare ma è una direzione diversa, quella di eventualmente consentirci di concedere ipoteca volontaria su alcuni beni, ipotesi che stiamo censendo con alcune banche”. Altre ipotesi in campo riguardano l’avvio di project financing su questi beni.
Sullo sciopero infine Di Matteo si limita a dire “quando ci sono dei cambiamenti è chiaro che non è facile accontentare tutti".