Parte in salita la trattativa fra l’Amministratore unico della casa da gioco Filippo Rolando e i sindacati per andare a ridurre il costo del lavoro. Un risparmio di undici milioni di euro che l’azienda, al momento, ha previsto attraverso il licenziamento di 168 persone, lo stop al rinnovo dei contratti a termine di altri 107 lavoratori e la disdetta degli accordi sindacali.
A far saltare nel primo pomeriggio di oggi il tavolo è stata una pausa tecnica di 10 minuti chiesta dall’Au e dai suoi consulenti, poi trasformatasi in un’ora.
“Mentre aspettavamo la ripresa del confronto – spiega Vilma Gaillard della Cgil – siamo stati informati che in realtà stavano pranzando”. Informazione che ha creato non pochi malumori, soprattutto fra i tanti delegati. “E’ stata vissuta da tutti come una mancanza di rispetto, soprattutto visto che poco prima ci è stato detto che il tempo a disposizione per arrivare ad un accordo è poco e bisogna lavorare. Con noi c’erano tanti delegati, oggi in permesso di lavoro, già provati dalla procedura di licenziamento”.
Parole confermate da Claudio Albertinelli del Savt.
“E’ stato vergognoso”. La delusione è legata anche alle oltre due ore di confronto. “L’azienda non ci ha proposto nulla, ci hanno detto che tutto si può azzerare e riscrivere, ma sul tavolo al momento non ci sono reali alternative”.
L’Au Filippo Rolando con i propri consulenti, ha ribadito ai sindacati come l’unica e ultima strada percorribile è quella del concordato in continuità, sottolineando come altre ipotesi emerse nei giorni scorsi avrebbero come conseguenza il fallimento dell’azienda.
Alle parti sociali è stato, quindi, chiesto un impegno serrato per far emergere delle soluzioni sul taglio del costo del lavoro, “a saldo invariato”, entro gennaio.
Nel frattempo l’Au spera di ottenere una proroga, già chiesta, di 60 giorni per redigere il piano concordatario.