Cime Bianche, il Consorzio Val d’Ayas Monte Rosa: “Vogliamo il collegamento”

Il Consorzio turistico - che prende una posizione netta a favore del progetto di collegamento, elencando i punti di forza dell'infrastruttura - "vuole e chiede di essere un attore attivo nel processo di sviluppo, definizione, comunicazione e marketing".
Vallone Cime Bianche
Economia

Chiusi ieri i termini per lo studio di fattibilità del progetto di collegamento per la realizzazione di impianti di risalita a Cime bianche – quattro le offerte arrivate sul tavolo – scende in campo il Consorzio Turistico Val d’Ayas Monte Rosa. Ed il suo è unquasi unanime – emerso dall’assemblea ordinaria – allo sviluppo dell’infrastruttura.

“Una larga maggioranza – si legge in una nota – che ufficializza la presa di posizione del Consorzio Turistico a favore dello sviluppo del progetto di collegamento. Dei 32 presenti alla riunione, 30 sono favorevoli allo sviluppo del progetto, 2 sono contrari. Alla presa di posizione da parte del Consorzio si sono espressi favorevolmente 29 persone (28 a favore del collegamento, 1 contraria)”.

Concetto ribadito, per fugare ogni dubbio: “30 su 32 favorevoli al progetto di Collegamento 29 su 32 favorevoli ad una presa di posizione del Consorzio Turistico – si legge ancora -. Il Consorzio prende dunque una posizione netta a favore del progetto di collegamento e lo vuole dichiarare con questo comunicato”. Comunicato che, già dal titolo, è difficilmente equivocabile: “Vogliamo il collegamento“.

Il tutto ha un perché: “l Consorzio Turistico, infatti – prosegue la nota -, prende posizione perché vuole e chiede di essere un attore attivo nel processo di sviluppo, definizione, comunicazione e marketing del progetto di collegamento”, oltre a chiedere “un ruolo di coordinamento nello sviluppo della rete dei servizi che la vallata dovrà mettere a disposizione dello sviluppo turistico che dovrà accompagnare la creazione del collegamento”.

Le ragioni del sì

Il Consorzio motiva poi la sua scelta, quando parla del collegamento come “moderna via di comunicazione”.

“Da un certo punto di vista – si legge ancora – questo collegamento va infatti inteso come una vera e propria via di comunicazione con la Svizzera oltre che con la Valtournenche, si tratterebbe quindi del restauro di una moderna Kramerthal. Ed è proprio questo a dover far riflettere il fronte degli scettici: non venga visto come un atto di deturpazione dell’ambiente. Anzi, perché non si calcola quali sono le emissioni di CO2 che vengono prodotte percorrendo i km che collegano St Jacques in val d’Ayas a Cervinia in Valtournenche? Senza citare i km che vanno percorsi per raggiungere Zermatt o le emissioni che produce un elicottero. Letto come via di comunicazione, nel contesto dei flussi turistici attuali, il collegamento assume tutta un’altra valenza soprattutto nei confronti del turismo estivo-alpinistico”.

Un “progetto innovativo con attenzione all’ambiente”, dice il Consorzio, che vuole essere “coinvolto nello sviluppo proprio per un ruolo attivo e propositivo al tavolo di lavoro: gli aspetti ambientali sono sicuramente tra quelli che stanno più a cuore dei consorziati”.

Altra ragione del “sì” al progetto e il tentativo di “spalmare” il turismo su più mesi. O, per meglio dire, “alla volontà degli operatori della Val d’Ayas di attrarre flussi turistici nei mesi autunnali e primaverili. La destagionalizzazione turistica è un tema trattato da molti anni senza mai trovare grandi risultati”.

“Proprio quest’anno – si legge ancora nella nota – il Consorzio turistico aveva piani per lo sviluppo del periodo autunnale, ovviamente tutto fermo per la pandemia. Un collegamento con Cervinia-Zermatt non potrebbe che stimolare la creazione di un bacino di servizi e disponibilità nei mesi extra estivi/invernali, aprendo le porte al turismo autunnale e forse anche primaverile”.

0 risposte

  1. Ho letto bene? Vogliono stuprare una delle ultime vallate incontaminate per creare una nuova via di comunicazione con la Svizzera?
    D’inverno a sciare (finché ci sarà neve, quindi pochi anni) e d’estate a comprare il cioccolato?
    Piloni e cavi solo per portare il giornaliero a 75-100 euro, per sciare da cervinia ad Alagna. Poi voglio vedere chi in estate si fa tutta una giornata su e giù dalle funivie!
    Sono scuse pretestuose per giustificare solita colata di cemento.

  2. Se si guarda alle spese pubblicitarie delle comunità montane italiane si capisce perchè nelle tv e sui giornali si parla sempre e solo di Dolomiti:

    https://www.opensoldipubblici.it/magazine/leggi-9/index.html

    Noi abbiam montagne più alte e più belle, però arriviamo agli onori delle tv e dei giornali solo per oscuramenti di filmati, assembramenti improvvidi e presidenti della regione o politici nostrani che cercano i voti della ‘ndrangheta.

  3. Aggiungo ancora che in Valle abbiam un sistema dei trasporti quello sì ottocentesco, con una ferrovia vergognosa, l’autostrada più cara d’italia sempre interrotta con cantieri aperti, un aeroporto che è meglio che stendiamo un velo pietoso ma che copntinua a costare ai valdostani, e unico un trenino in quota dove qua dietro in Svizzera ve ne sono a bizzeffe ben funzionanti e poco impattanti, come quello di Cogne vergognosamente fermo con oltre 50 milioni buittati nel cesso dai nostri valenti amministratori, gli stessi che ora premono per distruggere un vallone come quello delle Cime Bianche perchè dove girano tanti soldi girano le tangenti. e le mafie si arricchiscono.

  4. Il collegamento Come Bianche-Ayas è auspicabile (copiare dalle vallate trentine non stiamo fermi all’ottocento) ma è anche auspicabile che nel contratto con chi eseguirà i lavori sia presente assolutamente il ripristino ambientale dei vecchi impianti dismessi.

    1. Auspicabile non certo dai valdostani. Da chi vuol specularci sicuramente e a spese dei valdostani visto che sarà in perdita. Uno scempio dannoso. Modernità nel ventunesimo secolo è preservare i propri beni che una volta distrutti lo sono per sempre. Nell’ottocento si pensava solo allo sviluppo industriale senza alcun riguardo alla natura e all’uomo che vi viveva, chi vuole fare solo impianti devastanti è fermo all’ottocento, de facto. Non è facendo im pianti sempre più grandi che si attira turismo in una piccola regione, oltretutto quel vallone è molto frequentato in estate e a costo zero.

      In trentino, con una superficie assai più vasta della nostra sanno fare turismo grazie all’accoglienza e ai servizi, non ai gigantismi. Servizi e accoglienza che spesso qui mancano o son in grave ritardo, come il marketing, praticamente inesistente qui, mentre in trentino spendono molti soldi in pubblicità e simili, basti dire che nei tg o programmi si parla solo sempre delle piste dolomitiche, semplicemente perchè pagano.
      Siam dei provinciali incapaci di preservare i nostri beni e di proporre le nostre bellezze.

    2. Si tratta di soldi Italiani spesi per portare Turisti in Svizzera asfaltando un Sito di Interesse Comunitario. Nell’ottocento erano più avveduti negli investimenti … Oggi innovazione vuol dire investire soldi pubblici in opere che portino lavoro e vivibilità non asfalto e guadagno di pochi… il Vallone può produrre beni agricoli unici oltre che richiamo turistico verde e naturalistico … si tratta di scegliere …

  5. Non mi stupirei ci fossero interessi delle ‘ndrine dietro questo progetto scellerato, vista la presenza acclarata di queste nella politica valdostana a tutti i livelli e visto che dove vi son forti interessi queste mica stanno a guardare.

  6. Le Ragioni del Sì: money, money, money.

    “…gli aspetti ambientali sono sicuramente tra quelli che stanno più a cuore dei consorziati” ahahahahahahahahahahahahahahahahahahah

    1. Il vallone delle cime bianche è un ambiente naturale unico da preservare. Tutti i progetti sono speculazione e basta.

  7. Una follia questo progetto, la distruzione di un vallone unico da parte di speculatori senza scrupoli nè tantomeno cervello. Come se nella zona non ci fossero già abbastanza impianti.

    Quando non vi è alcun amore per la propria terra ma solo per il denaro. Oltretutto un uimpianto a perdere per la collettività.

    1. Fermiamoli, solo un’altro pasticcio, basta guardare gli impianti da Cervinia, ruderi dappertutto, proprio una malattia da soldi.., lasciamo quel paesaggio come si trova, in Svizzera ci andremo ugualmente, che non tirino fuori scuse insensate.

      1. In effetti quando uno arriva in cima al Vallone delle Cime Bianche, fino a lì, bellissimo, incontra improvvisamente colate di cemento e ferraglie a gogo e sbancamenti degli impianti che arrivano lassù.

        I vandali delle nostre terre non ne hanno mai basta di devastazioni, tutto per il Dio denaro, denaro preso dalle nostre tasse per interessi privatissimi.
        Altro che “maitres chez nous”. Comanda la ‘drangheta.

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